Cos’è e quali sintomi presenta: guida ai segni e ai sintomi più comuni.

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La Sindrome Alpha-Gal: Un Allergy Emergente dalla Zecca

Orticaria, nausea e respiro corto dopo il consumo di carne rossa? Questi sintomi potrebbero segnalare una rara e preoccupante allergia nota come sindrome Alpha-Gal, scatenata dal morso di una zecca specifica. La zecca in questione è la Amblyomma americanum, comunemente conosciuta come “zecca stella solitaria”, originaria del sudest degli Stati Uniti.

Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e dell’aumento delle temperature, questa zecca ha esteso il suo raggio d’azione anche verso aree precedentemente non colpite, inclusa la costa atlantica settentrionale. I dati forniscono un quadro allarmante: dal 2000 a oggi, i casi di persone morse sono aumentati drammaticamente, passando da alcune decine a 450.000 all’anno, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi.

Come la Zecca Causa l’Allergia

Ma come mai un semplice morso di zecca può causare tali reazioni? La risposta risiede nella saliva dell’insetto, che rilascia nel sangue una molecola chiamata Alpha-Gal. Da qui deriva il nome della sindrome. Questa molecola provoca un’improvvisa reazione allergica nei soggetti colpiti, rendendo difficile la digestione della carne rossa e dei latticini. I sintomi tipici comprendono orticaria, respiro corto e nausea.

L’infettivologo Matteo Bassetti, primario dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha avvertito l’opinione pubblica riguardo a questa condizione. In un video sui social, ha dichiarato: “Dobbiamo essere in guardia, poiché i cambiamenti climatici potrebbero permettere a questa zecca di diffondersi anche nel resto del mondo, inclusa l’Italia.” Inoltre, ha sottolineato che in altri paesi alcune specie diverse di zecche sono state collegate alla sindrome Alpha-Gal.

Aumento dei Casi e Allerta Sanitaria

I CDC hanno messo in guardia implementando misure di monitoraggio, ma l’allerta rimane alta. Il crescente numero di punture di zecche negli Stati Uniti è preoccupante, specialmente nei settori del sudest e sudovest, con picchi significativi in Texas e Iowa, oltre a riscontri anche in Messico. È cruciale sapere che, nei casi più gravi, la sindrome può portare all’anafilassi, una reazione potenzialmente letale.

Uno studio ha dimostrato che la sindrome può durare da uno a due anni e che gli individui colpiti devono evitare completamente la carne rossa e i latticini durante questo periodo. Le autorità sanitarie e i ricercatori avvertono che se le temperature continuano ad aumentare, la Amblyomma americanum potrebbe espandere il suo habitat fino nella parte orientale degli Stati Uniti, rendendo la sindrome una vera minaccia per la salute pubblica.

Secondo i CDC, gli casi di sindrome Alpha-Gal non sono soggetti a notifica nazionale, il che significa che il numero effettivo di persone colpite potrebbe essere significativamente sotto-stimato. Si stima che fino a 450.000 americani possano essere affetti dalla sindrome senza saperlo. È quindi fondamentale aumentare la consapevolezza per prevenire gravi conseguenze.

Prevenzione e Precauzioni

Attualmente, non esistono soluzioni per prevenire l’allergia se non evitare le punture di zecche. È consigliabile adottare misure preventive quando si trascorre del tempo all’aperto, specialmente in aree note per la presenza di questo tipo di insetto. Utilizzare repellenti per insetti, indossare abiti protettivi e ispezionare il corpo dopo attività all’aperto sono alcune delle azioni raccomandate.

In conclusione, la sindrome Alpha-Gal rappresenta un nuovo fronte nella lotta contro le allergie alimentari, aggravato dai cambi climatici. La crescente diffusione della zecca stella solitaria dovrebbe stimolare un dialogo più ampio tra esperti, autorità sanitarie e comunità per garantire la sicurezza della popolazione. Gli avvertimenti di esperti come Matteo Bassetti e le statistiche dei CDC non possono essere ignorati. La conoscenza e la prevenzione sono chiavi per affrontare questa crescente minaccia sanitaria.

Fonti: Centers for Disease Control and Prevention (CDC), Matteo Bassetti, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

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