CPF, colosso agroalimentare thailandese, fa causa ad attivista per legami con focolaio di pesci invasivi.

Denuncia contro attivista thailandese per la questione del tilapia nero Witoon Lianchamroon...

Risposte delle autorità e delle organizzazioni

Il governo tailandese ha avviato iniziative per affrontare l’epidemia, come il rilascio di pesci predatori autoctoni e l’introduzione di tilapia geneticamente modificati per produrre prole sterile. Nonostante questi sforzi, l’invasione continua a rappresentare una minaccia concreta. Secondo le stime, se il problema non verrà gestito in modo efficace, il tilapia nero potrebbe diffondersi in 45 delle 76 province thailandesi entro i prossimi cinque anni, come segnalato dalla Thailand Science Research and Innovation nel 2024.

Gruppi di agricoltori stanno continuando a premere sul governo affinché vengano adottate misure risolutive per eradicare l’invasione e fornire risarcimenti adeguati a chi ha subito perdite. In risposta a ciò, è stata sviluppata anche un’app mobile chiamata “Alien Hunter Thailand”, che incoraggia la partecipazione dei cittadini al monitoraggio della diffusione del tilapia nero, contribuendo al processo di ricerca e all’identificazione delle aree critiche.


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