Divieto dei cellulari in classe: Ciabatti critica il ruolo della scuola nella formazione.
Il divieto di cellulare a scuola: una scelta importante
Con l’inizio del nuovo anno scolastico, la circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si sta facendo strada tra le realtà educative italiane. Dal 1° settembre 2025, l’uso del cellulare sarà vietato anche nelle scuole secondarie di secondo grado. Questa decisione, condivisa da molti, ha l’obiettivo di migliorare la concentrazione degli studenti e di ridurre l’influenza negativa dei social media sulla crescita personale.
La scrittrice Teresa Ciabatti esprime la sua opinione al riguardo in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, lanciando un allerta riguardante l’impatto che i telefoni cellulari hanno sui giovani. “Fino a qualche anno fa, ero piuttosto permissiva; ora mi rendo conto della gravità della situazione”, afferma. Ciabatti pone l’accento sull’enorme danno che la generazione attuale ha subìto a causa dei social, evidenziando che, mentre in passato gli studenti tornavano a casa godendo di momenti di solitudine, ora sono vincolati a una continua connessione.
Questa perenne interazione non solo espone i giovani al giudizio altrui, ma impedisce anche loro di concedersi del tempo per la riflessione personale. Ciabatti descrive il fenomeno come un “vuoto esistenziale”, con conseguenze tangibili, come disturbi alimentari e isolamento. Le generazioni passate avevano la possibilità di ricaricarsi lontano dagli schermi, mentre i ragazzi di oggi sono intrappolati in una spirale di ansia e pressione.
