Divieto smartphone: trasformare una regola in un’opportunità di apprendimento educativo.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) intende contribuire...

In considerazione di tali indicatori preoccupanti, il divieto di smartphone nelle aule dovrebbe essere visto come una misura necessaria, ma non sufficiente. La normativa vigente (D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 e D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235) richiede che le sanzioni siano proporzionali e temporanee, con un focus sull’educazione e sulla reinclusione degli studenti. Tale approccio deve essere ispirato al principio della riparazione del danno e attuato solo nei casi più gravi, nel rispetto dei diritti fondamentali come il diritto alla salute (Art. 32 Cost.), alla formazione equilibrata della personalità (Art. 2 Cost.) e all’istruzione (Art. 34 Cost.).

Un approccio educativo e inclusivo

La dipendenza da smartphone non può essere affrontata solo da un punto di vista disciplinare, poiché coinvolge diritti umani e questioni fondamentali per il benessere dei giovani. È essenziale che i regolamenti delle istituzioni scolastiche prevedano non solo sanzioni, ma anche misure di prevenzione e recupero. L’adozione del divieto, se accompagnata da percorsi di educazione digitale e benessere psicologico, può aiutare a mitigare i rischi di isolamento e disagio giovanile. Le scuole dovrebbero essere supportate da programmi ministeriali specifici, che includano formazione per gli insegnanti e sportelli di ascolto per studenti e famiglie.


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