Divise scolastiche in Italia: una tradizione poco amata, evocano ricordi del passato.
La recente decisione di una scuola in Sicilia di introdurre l’obbligo della divisa per alunni e alunne ha suscitato un ampio dibattito. Le motivazioni a supporto di questa scelta sono, in effetti, valide e ben argomentate: l’obiettivo è promuovere l’uguaglianza sociale, ridurre la competizione tra gli studenti e limitare fenomeni di bullismo. Queste argomentazioni sono state portate avanti da chi sostiene l’uso delle uniformi scolastiche sin dalle loro origini, che risalgono a periodi storici diversi.
Le origini storiche delle divise scolastiche
È difficile identificare con precisione il momento in cui le divise sono state introdotte nelle scuole, poiché la questione non è sempre stata regolata da leggi specifiche. In molti Paesi, come Giappone, Corea e India, l’uso delle uniformi scolastiche è obbligatorio, mentre nel Regno Unito era in vigore fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. In Germania e Francia, invece, non esistono norme specifiche riguardo all’abbigliamento scolastico, e la tradizione delle uniformi non ha mai preso piede.
Un’altra motivazione per cui si sostiene l’adozione delle divise è il senso di appartenenza che possono creare tra gli studenti. In numerosi contesti anglosassoni, ad esempio, è comune l’uso di distintivi che differenziano le varie scuole l’una dall’altra. In Italia, la questione è più complessa, dato che non c’è mai stata una legge che imponesse l’uso di uniformi, anche se durante il periodo fascista, le divise erano molto diffuse e, in alcune occasioni, i docenti ci tenevano a far rispettare questo abbigliamento.
