Educazione affettiva e emotiva: come affrontare le sfide dell’era digitale.

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Il rinomato pedagogista Giancarlo Cerini riassume perfettamente questa necessità: “La scuola non può fermare il futuro, può solo aiutare a viverlo.” Questa affermazione rappresenta un forte richiamo nei confronti di ogni forma di immobilismo. La scuola deve allontanarsi da pratiche obsolete, fornendo invece gli strumenti cognitivi ed emotivi necessari per abbracciare l’incertezza, esercitare il giudizio critico e costruire relazioni significative.

Non c’è spazio per l’adorazione di feticci pedagogici, ma è fondamentale investire in docenti preparati, metodologie attive e una leadership scolastica orientata all’innovazione. Il nostro compito è formare i ragazzi per un futuro di cui non abbiamo ancora chiari contorni, ma che richiederà flessibilità e umanità. L’educazione del futuro deve essere orientata non solo alla trasmissione del sapere, ma alla creazione di individui empatici e capaci di affrontare le sfide di un mondo in continua trasformazione.

In questo contesto, è importante fare riferimento a linee guida e studi ufficiali che supportano queste affermazioni. Fonti come il Ministero dell’Istruzione e le ricerche del World Economic Forum evidenziano l’importanza delle competenze trasversali come l’intelligenza emotiva e le abilità relazionali nel curricolo scolastico.

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