Enzima mangia plastica: una scoperta rivoluzionaria per il futuro

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Enzima mangia plastica, è stato scoperto per via di un errore in laboratorio ma diventerà in poco tempo un alleato dell’ambiente.

L’enzima mangia plastica esisteva già in natura, un equivoco in laboratorio ne ha modificato la struttura a vantaggio del risultato: è capace di digerire la plastica più comune e maggiormente diffusa, come la Pet, una particolare materia plastica che risulta molto leggera, sicura e permeabile, in virtù di questo è quella maggiormente utilizzata per le bottiglie di plastica.

Enzima mangia plastica: alleato dell’ambiente

A pubblicare la scoperta è stata la rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Proceedings of the National Academy of Sciences). La rivista scientifica ci dice che la scoperta è avvenuta grazie a Harry Austin, dell’Università britannica di Portsmouth e a Gregg Beckham, del Laboratorio Nazionale per le Energie Rinnovabili (National Renewable Energy Laboratory) del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti.

Qualche mese fa era stato il turno dei batteri mangia-plastica, anch’essi in grado di digerire il Pet, le premesse sono ottime per sperare di ridurre il quantitativo di plastica che danneggia l’ambiente.

Gli studiosi stavano studiando la struttura dell’enzima naturale mangia plastica e inavvertitamente ne hanno modificato le molecole, scoprendo però che la nuova variante artificiale era ben più efficiente della precedente.

Enzima mangia plastica e la collaborazione col Regno Unito

Uno studio più approfondito dell’enzima ha portato ad una collaborazione con la Diamond Light Source del Regno Unito, super-microscopio in grado di usare un fascio di raggi X 10 miliardi di volte più luminoso del sole.

L’obiettivo è quello di approfondire ulteriormente le ricerche per poter utilizzare questa nuova scoperta a livello industriale e su ampia scala.

Le biotecnologie e l’analisi della struttura delle proteine saranno le protagoniste di nuovi eventuali sviluppi.

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