Farmaceutica italiana: 56 miliardi di produzione e 54 miliardi di export in Europa

L’industria farmaceutica italiana si conferma leader in Europa, con un surplus previsto di oltre 21 miliardi di euro nel 2024. La produzione e l’export raggiungono rispettivamente 56 e 54 miliardi, evidenziando un incremento del valore aggiunto del 18%. Negli ultimi dieci anni, l’export è aumentato del 157%, superando la media UE. Con circa 200 aziende e oltre 71.000 addetti, il settore si distingue per la presenza significativa di professionisti giovani e donne. La necessità di riforme normative è fondamentale per stimolare investimenti in ricerca e garantire accesso più rapido ai farmaci, cruciali per la salute nazionale.
Il Settore Farmaceutico Italiano: Crescita e Sfide Futura
ROMA (ITALPRESS) – “I farmaci e i vaccini si confermano un settore primario per l’Italia, con un attivo previsto di oltre 21 miliardi nel 2024. L’industria farmaceutica italiana ha raggiunto nuovi traguardi con una produzione che si attesta a 56 miliardi di euro ed esportazioni di 54 miliardi, consolidando così il nostro paese come leader in Europa, accanto a Germania e Francia. Dal 2022 al 2024, queste imprese mostrano una crescita del valore aggiunto pari al 18%, a fronte di un incremento del PIL dell’1,4%.” Queste le parole di Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, durante l’Assemblea annuale, che ha visto la partecipazione di figure istituzionali di rilievo tra cui la premier Giorgia Meloni e il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Il motore dell’industria è l’export, cresciuto del 157% negli ultimi dieci anni, superando la media europea. Nel 2000, l’export di farmaci costituiva solo il 3,5% del totale manifatturiero, oggi rappresenta l’11%. Tra il 2021 e il 2024, l’Italia si posiziona seconda al mondo per l’aumento delle esportazioni farmaceutiche. Farmindustria conta circa 200 aziende, sia nazionali che straniere, con oltre 130 stabilimenti e una forza lavoro di 71.000 addetti, di cui il 45% sono donne.
Cattani mette in evidenza l’importanza di investire in Ricerca e sviluppo per mantenere la competitività del settore. Propone riforme legislative che possano semplificare i processi e favorire un accesso più rapido ai farmaci. Secondo lui, l’Europa sta affrontando difficoltà a causa di misure che compromettono la competitività dell’industria, rendendo necessari interventi immediati e coraggiosi per adattarsi a un contesto in continuo cambiamento.
Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, esprime ottimismo riguardo le future trattative commerciali con gli Stati Uniti, sottolineando l’importanza del settore farmaceutico per l’export italiano. Tajani ribadisce che è fondamentale trovare un accordo che minimizzi i danni, poiché la guerra commerciale non giova a nessuno e la stabilità è essenziale per il progresso del settore, che rappresenta una parte significativa delle nostre esportazioni.
La Crescita dell’Industria Farmaceutica Italiana tra Innovazione e Sfide Internazionali
ROMA (ITALPRESS) – I farmaci e i vaccini si confermano al centro dell’economia italiana, registrando un attivo di oltre 21 miliardi di euro nel 2024. L’industria farmaceutica italiana sta raggiungendo nuovi traguardi, con una produzione che supera i 56 miliardi di euro e un export che tocca i 54 miliardi. Questi risultati evidenziano il posizionamento del nostro Paese come leader nell’Unione Europea, affiancato da Germania e Francia. Dal 2022 al 2024, l’Italia è prima nella crescita del valore aggiunto, con un incremento del 18%, a fronte di una crescita del PIL limitata all’1,4%.
Negli ultimi dieci anni, l’export farmaceutico è aumentato del 157%, superando la media europea del 137%. Nel 2000, le esportazioni rappresentavano solo il 3,5% del totale manifatturiero, mentre oggi questo valore è salito all’11%. Nell’arco del 2021-2024, l’Italia si colloca al secondo posto a livello globale per crescita del valore delle esportazioni nel settore farmaceutico. Farmindustria conta circa 200 aziende associate, con oltre 130 stabilimenti e 71.000 lavoratori, con un incremento del 21% di giovani sotto i 35 anni e una significativa presenza femminile.
Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, sottolinea l’importanza di investimenti in ricerca e innovazione, sostenendo che il nostro sistema sanitario nazionale presenta opportunità uniche per una competitività globale. É necessaria una riforma normativa che ottimizzi le risorse destinate alla sanità e riduca le inefficienze attuali, garantendo un accesso più rapido ai farmaci e incrementando gli investimenti in prevenzione.
Il settore farmaceutico, essenziale per l’economia italiana, è anche un pilastro per la salute pubblica. La premier Giorgia Meloni evidenzia l’importanza di investire nelle scienze della vita, sfruttando le competenze e le tecnologie emergenti per migliorare la ricerca interna. In merito ai potenziali dazi statunitensi, Cattani esprime preoccupazione per le ricadute negative, non solo per l’industria, ma anche per i cittadini americani. Il vicepremier Antonio Tajani si mostra invece ottimista, auspicando un accordo che minimizzi i danni e preservi l’integrità di un settore strategico per il nostro export.
Non perderti tutte le notizie di economia su Blog.it