Gaza: Onu dichiara carestia. Malnutrizione minaccia 132.000 bambini sotto i cinque anni.

Gaza: Onu dichiara carestia. Malnutrizione minaccia 132.000 bambini sotto i cinque anni.

ActionAid: “Gaza è Diventata un Inferno Sulla Terra”

Il direttore nazionale di ActionAid Palestina ha lanciato un appello disperato: “La carestia all’interno di Gaza è un crimine di guerra. Sono certo che sentiremo parole di condanna in tutto il mondo, ma dov’è l’azione? Gaza è diventata un inferno sulla terra”. L’organizzazione umanitaria ha denunciato la sistematica violazione del diritto internazionale umanitario, causata dal blocco degli aiuti e del cibo salvavita imposto dal governo israeliano.

L’IPC, la classificazione internazionale dell’insicurezza alimentare che raccoglie dati da governi, ONU e ONG, ha confermato ufficialmente la carestia, dopo mesi di allarmi e denunce sulla fame causata deliberatamente.


Una Catastrofe Umanitaria in Numeri

La situazione sul campo è drammatica. Oltre 500.000 persone stanno già vivendo in condizioni catastrofiche, caratterizzate da fame, miseria e morte. Più della metà della popolazione di Gaza, pari a 1,7 milioni di persone, si trova in una situazione di emergenza (fase 4 dell’IPC), mentre altre 396.000 persone (il 20%) sono in crisi (fase 3 dell’IPC).


L’Allarme di ActionAid: “La Carestia si Estenderà in Tutta la Striscia”

ActionAid ha lanciato un allarme urgente: “Se l’assedio continuerà, la carestia sarà inevitabile in tutta la Striscia. Ora le conseguenze sono innegabili e catastrofiche. Le madri sono costrette a nutrire i propri bambini con sostituti pericolosi del latte; i bambini muoiono per cause prevedibili e intere famiglie, compreso il personale di ActionAid e gli operatori umanitari, i partner, muoiono di fame”.

L’organizzazione sottolinea i rischi catastrofici per i bambini, che includono gastroenterite, intossicazione alimentare, ritardo della crescita, anemia grave e persino l’incapacità di muoversi. “Abbiamo assistito a casi di disidratazione estrema dovuti all’acqua inquinata mescolata a questi sostituti. Questa non è sopravvivenza, questa è una morte lenta”, denunciano gli operatori umanitari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *