Giornalismo in lutto. Addio a Mimmo Candito

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Il giornalismo italiano è in lutto. Si è spento infatti, dopo una lunga malattia, all’età di 77 anni, Mimmo Candito, storico reporter e corrispondente di guerra del quotidiano La Stampa. 

La carriera e la malattia

Nato a Reggio Calabria si era trasferito a Genova negli anni Sessanta, dove ha lavorato prima come dipendente comunale e poi come collaboratore de Il Lavoro. Nel 1970 l’arrivo a Torino a La Stampa dove arriva a ricoprire l’incarico di inviato speciale.Come corrispondente è stato inviato in Medio Oriente, Asia, Africa e Sudafrica. Aveva seguito anche l’invasione sovietica dell’Afghanistan, la guerra Iran-Iraq, le due guerre del Golfo e quella di Libia. Era presidente italiano di Reporter senza frontiere e all’Università di Torino insegnava giornalismo. Ammalatosi di tumore nel 2005, aveva affrontato la battaglia contro il brutto male in un libro “55 vasche”.

“Spesso dimentichiamo di avere dentro di noi una forza che ci consente di affrontare le situazioni di crisi – aveva detto in un’intervista televisiva di 2 anni fa a Tv2000 –  che possono essere il cancro, come la guerra, e se recuperiamo dentro di noi questa forza riusciamo a ottenere cose che mai avremmo ritenuto possibili. Il cervello ha un potenziale altissimo”.

Negli ultimi anni con grande passione si dedicava all’insegnamento. “Non vi chiedo di essere eroi – diceva ai giovani aspiranti cronisti del Master di Torino – vi chiedo di conservare fino all’ultimo per quanto potete la dignità della vostra figura e della vostra lettura della realtà. Ma difendetela, consapevoli che dovete pagare un costo”.

Il ricordo sui social

 

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