Il casolare “Peppino Impastato” a Cinisi è stato restaurato

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Il casolare “Peppino Impastato”, luogo simbolo della lotta alla criminalità a Cinisi, nel Palermitano, è stato restaurato e restituito alla collettività. Il 9 maggio del 1978, l’attivista politico e giornalista Peppino Impastato venne assassinato dalla mafia proprio in quel luogo. Oggi, dopo anni di degrado, è stata inaugurata la cerimonia di apertura, alla presenza del presidente della Regione Renato Schifani e di numerose autorità civili e militari.
Durante la cerimonia, è stato annunciato che il casolare sarà affidato in comodato d’uso gratuito alle associazioni del territorio impegnate nella salvaguardia della memoria e nella lotta alla criminalità. Presenti anche l’assessore regionale ai Beni culturali, la soprintendente di Palermo, il prefetto e il questore di Palermo, il commissario straordinario del Comune di Cinisi e il presidente della commissione regionale Antimafia.
I familiari di Peppino Impastato erano presenti insieme alla delegazione dell’istituto comprensivo di Cinisi e del liceo statale di Partinico, recentemente intitolato a Peppino e Felicia Impastato. Durante l’inaugurazione, il presidente della Regione ha parlato con gli studenti sul tema della legalità praticata nel quotidiano e li ha invitati a visitare Palazzo d’Orlèans.
Il progetto di recupero dell’immobile e del terreno circostante, espropriati e acquisiti dalla Regione nel 2020, è stato redatto dalla Soprintendenza dei beni culturali di Palermo. I lavori, finanziati con risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2020-2024, sono stati eseguiti dall’impresa palermitana Scancarello.
Grazie a questo intervento di recupero, il governo siciliano ha voluto preservare un luogo di forte valenza evocativa e di testimonianza di civiltà e di lotta alla criminalità. Il casolare è ora uno spazio aperto ai cittadini, parte di un “percorso della memoria” in ricordo delle vittime di mafia, un luogo dedicato alla legalità.
I lavori di restauro hanno riguardato il consolidamento della muratura e del fondale, la pulitura e l’integrazione delle pavimentazioni, l’installazione di infissi in legno e la revisione delle coperture. All’interno della stalla, è stato realizzato un parallelepipedo in policarbonato trasparente al posto della seduta in pietra con tracce di sangue, simbolicamente fissando quelle macchie con l’intento di “cristallizzare l’assenza”.
In questo modo, il casolare “Peppino Impastato” a Cinisi diventa un simbolo di memoria e di impegno per la legalità, un luogo che ricorda le tragiche vicende legate alla mafia ma che al contempo celebra la resistenza e la lotta contro di essa. La comunità locale e le associazioni del territorio hanno ora un luogo dove poter continuare questa battaglia per un futuro migliore e più giusto per tutti.

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