Il declino inesorabile di tartarughe e tartarughe terrestri: una crisi ambientale da affrontare.
Rischi di estinzione e adattamenti comportamentali
La ricerca non si limita a diagnosticare la situazione. Attraverso modelli che incorporano caratteristiche ecologiche, distribuzioni geografiche e pressioni antropiche, gli studiosi hanno previsto il rischio di estinzione per 43 specie con dati insufficienti, ovvero quelle le cui minacce non erano state ancora valutate nella Red List dell’IUCN. Risultati preoccupanti mostrano che quasi un quinto di queste specie è probabilmente minacciato, inclusa la tartaruga della Sicilia (Emys trinacris) e la tartaruga piattina (Natator depressus), che nidifica esclusivamente sulle coste del nord dell’Australia.
La minaccia più grave è rappresentata dalla constatazione che le capacità evolutive delle tartarughe si stanno sviluppando a un ritmo troppo lento per affrontare i rapidi cambiamenti ambientali attuali. Caratteristiche vitali come la dimensione corporea o la longevità riproduttiva richiedono millenni per evolversi, mentre fenomeni come il cambiamento climatico, la degradazione degli habitat e l’espansione umana si stanno verificando con una velocità che supera di gran lunga la capacità di adattamento delle tartarughe stesse.
