Il futuro dell’energia: scegliere le rinnovabili per l’indipendenza energetica

Il futuro dell’energia: scegliere le rinnovabili per l’indipendenza energetica

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Analisi del think tank Ember sui Paesi importatori netti di combustibili fossili nel 2022

Secondo una nuova analisi del think tank Ember, basata sui dati 2022 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), il 74 per cento della popolazione mondiale vive in Paesi importatori netti di combustibili fossili. Questo rappresenta una riduzione rispetto all’80 per cento del 2018, principalmente a causa della transizione degli Stati Uniti verso una posizione di esportatore netto a partire dal 2019.

In particolare, solo 12 Paesi sono responsabili dell’80 per cento delle esportazioni nette di combustibili fossili. Tra i maggiori importatori figurano economie avanzate e industrializzate, come Giappone (87 per cento del fabbisogno coperto da importazioni), Corea del Sud (81 per cento), Germania (67 per cento) e Italia.

Le rinnovabili come asset strategico per la stabilità economica e geopolitica

Nel contesto del Vertice sulla Sicurezza Energetica dell’AIE, Ember sottolinea come la transizione energetica non sia solo una questione ambientale, ma anche una leva fondamentale di resilienza economica e geopolitica. Secondo Dave Jones, responsabile del programma globale di Ember, “Le rinnovabili sono un asset di proprietà. I combustibili fossili, un contratto d’affitto in scadenza e soggetto a volatilità”.

Un’analisi di Ember evidenzia il vantaggio delle energie rinnovabili rispetto ai combustibili fossili in quanto rappresentano un capitale fisso energetico che, a fronte di un investimento iniziale, genera output stabile, indipendente da mercati esterni e dinamiche speculative.

Il caso del Solar payback: vantaggi economici dei pannelli solari

L’analisi di Ember ha quantificato il vantaggio comparato dei pannelli solari rispetto al gas necessario per generare la stessa energia in un solo anno. Dopo il primo anno, il flusso energetico dei pannelli è a costo marginale nullo, dimostrando il ritorno economico rapido di tale investimento.

Inoltre, in termini di LCOE (Levelized Cost of Energy), la generazione solare presenta un vantaggio cumulativo su un orizzonte trentennale, equivalente a tre decadi di importazioni evitate ai prezzi attuali.

La transizione dell’Unione Europea e la riduzione della dipendenza da gas russo

Dal 2021 al 2024, l’Unione Europea ha ridotto la quota di importazioni di gas dalla Russia dal 45 per cento al 19 per cento, secondo i dati resi noti dal piano REPowerEU. Le rinnovabili hanno assunto un ruolo sostitutivo, mitigando l’impatto degli shock esterni sul mercato energetico europeo.

Julian Popov, già ministro bulgaro dell’Ambiente, osserva che “Il gas non è sinonimo di sicurezza. Lo abbiamo imparato con un costo geopolitico altissimo”. La Commissione Europea si pone l’obiettivo di raggiungere la piena indipendenza energetica dalla Russia entro il 2027, con le rinnovabili come pilastro della strategia.

Un nuovo framework per la sicurezza energetica globale da parte dell’AIE

Durante il Vertice, l’AIE presenterà un nuovo framework operativo sulla sicurezza energetica, con un’analisi dettagliata dei rischi sistemici e delle opportunità legate alla decarbonizzazione. L’energia eolica e solare, secondo Ember, generano già abbastanza elettricità da sostituire la domanda globale di benzina dei veicoli, dimostrando la rilevanza strategica delle fonti a bassa intensità carbonica.

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