Il laboratorio tascabile contro il commercio illegale delle pinne di squalo: intervista a Diego Cardeñosa.
Espansione e Collaborazione a Livello Globale
Il lavoro di Cardeñosa non si sta fermando in Asia. Ha introdotto il suo kit in vari paesi, tra cui Brasile, Perù, Ecuador, Stati Uniti, Sri Lanka e Tanzania, con l’obiettivo di espandere ulteriormente l’uso della tecnologia. “Ogni nazione ha bisogno di strumenti che possano aiutarli a combattere il traffico illegale di fauna selvatica”, ha dichiarato. La conoscenza acquisita finora è stata fondamentale per la definizione di politiche di protezione a livello globale.
Nonostante le sfide iniziali per l’adozione del kit, specialmente a Hong Kong, un’élite di funzionari ha presto riconosciuto l’importanza dello strumento. Cardeñosa ha sottolineato l’importanza di una continua ricerca di fondi, poiché i costi iniziali per l’acquisto del kit sono un ostacolo per molte nazioni, in particolare per quelle meno sviluppate. Il kit può costare, a seconda dei fornitori, tra i 16.000 e i 20.000 dollari iniziali, ma il costo per testare un campione è solo di 1,50 dollari, rendendolo molto più accessibile rispetto ad altri strumenti per l’identificazione molecolare.
La personalizzazione dell’apparecchiatura e l’utilizzo di machine learning sono fattori chiave nel successo di questo progetto. “Con un solo test è possibile identificare diverse specie di squali, rendendo il nostro strumento estremamente versatile”, ha spiegato Cardeñosa. La flessibilità del sistema consente di ampliare il numero delle specie riconosciute, con un potenziale impatto positivo non solo sugli squali, ma anche su altre specie a rischio come mammiferi marini, tartarughe e uccelli.
Per ulteriori informazioni sul lavoro di Diego Cardeñosa e sul suo impatto nella conservazione degli squali, si possono consultare fonti ufficiali come il sito della CITES e pubblicazioni scientifiche sull’argomento.
Fonti:
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