Intervista Verdi: “Napoli? Non sono pentito. I soldi non una priorità”

Intervista Verdi: “Napoli? Non sono pentito. I soldi non una priorità”

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Intervista Verdi. “Pentito? Neanche per un attimo”. Simone Verdi, intervistato dal ‘Corriere della Sera’, spiega la sua scelta di non traferirsi al Napoli. “Non potevo andarmene a gennaio dopo tutta la fiducia che ha riposto in me il Bologna” ha detto il numero 9 rossoblu.

Intervista Verdi: “Ho detto ‘sì’ al mio percorso al Bologna”

Verdi ci tiene a spiegare i motivi del suo rifiuto al club azzurro: “Io non ho detto ‘no’ al Napoli, ho detto sì al mio percorso al Bologna .Non potevo andarmene a gennaio dopo tutta la fiducia che ha riposto in me quando venivo dalla retrocessione col Carpi”. Un gesto di gratitudine scambiato per pazzia. “L’offerta del Napoli poteva cambiare la mia carriera, lo so. Ma, dopo avere giocato già in sei squadre, a 25 anni qui ho trovato per la prima volta la mia casa calcistica. Sento di avere un progetto da condurre fino a giugno” afferma.

Intervista Verdi: “Nessun rancore verso De Laurentiis”

Il presidente del Napoli aveva dichiarato di essere deluso dalla scelta del giocatore. Verdi, però, non nutre rancori: “Forse ho mandato un messaggio sbagliato. Ma sia chiaro: il problema non era Napoli, e non ho mai detto ‘sì’ per poi cambiare idea. Non ho nessuna paura del grande salto. L’ambizione è sempre di giocare con grandi campioni ma qui sono a casa”. Sulla telefonata di Sarri per convincerlo, dice: “Sarri mi ha chiamato, ha capito la mia posizione con serenità e sensibilità”.

Intervista Verdi: “Ho deciso per passione”

Verdi, con la sua scelta, ha dimostrato che non ha pensato solo ad arricchire il suo contratto. “Ora è brutto dirlo, perché tante persone purtroppo non arrivano a fine mese, ma io posso già vivere bene così: i soldi per fortuna non sono una priorità, posso decidere in base alla passione”. E sulle presunte pressioni di altri club interessati a lui che potrebbero aver influenzato la scelta, dice: “Mi viene da ridere. No, nessuno muoveva i fili. So ragionare da solo”.

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