La scuola dell’ansia: un girone dantesco tra tormento e speranza.

La scuola dell’ansia: un girone dantesco tra tormento e speranza.

Riconsiderare il ruolo della scuola nella società

È fondamentale capire che la scuola non è un’isola separata dalla vita reale. Essa riflette la società in cui viviamo. I problemi sociali, familiari e personali degli studenti non rimangono fuori dal cancello scolastico; essi entrano in aula ogni giorno. Ignorare questi aspetti significa perdere il senso profondo dell’educazione. Qui entra in gioco l’importanza della figura dello psicologo scolastico, che non dovrebbe essere considerato un’opzione, ma un elemento strutturale. Non deve limitarsi a gestire i “casi difficili”, ma deve essere un faro per l’intera comunità scolastica.

Lo psicologo potrebbe offrire sessioni di gestione dello stress, consulenze per i docenti e supporto per gli studenti. È cruciale costruire una cultura che permetta di chiedere aiuto, non intendendolo come segno di debolezza, ma come gesto di intelligenza e maturità. La scuola deve ripensare il proprio scopo: non solo trasmettere conoscenze, ma insegnare a vivere.

In questo senso, è necessario integrare percorsi di educazione emotiva, rivisitando il valore del voto. Questo dovrebbe essere considerato un feedback, non un giudizio finale. La scuola deve diventare un’officina per la società del domani: investire nella salute mentale di studenti e docenti oggi significa gettare le basi per una società sana in futuro. È una sfida che dobbiamo affrontare, senza più temporeggiare.


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