La Sicilia in prima linea nella lotta contro l’epatocarcinoma

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A Catania si è tenuto un importante congresso nazionale sull’epatologia, con un focus sulle novità riguardanti la cura delle malattie del fegato in costante aumento. Durante l’evento è stata riconosciuta alla Sicilia la primogenitura nell’istituzione di una rete per la cura dell’epatocarcinoma, il terzo cancro più mortale nell’uomo dopo polmone e colon. Il congresso intitolato “Il presente e il futuro dell’epatologia” si è svolto nell’Hotel Villa Diodoro di Taormina e è stato organizzato scientificamente da Maurizio Russello, direttore dell’Unità Operativa di Epatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, e Marco Distefano, direttore dell’Epatologia dell’Umberto I di Siracusa.

Durante il congresso, il prof. Paolo Angeli, uno dei principali esperti di epatologia in Italia, ha riconosciuto l’importanza della rete per la cura dell’epatocarcinoma e la certificazione dei centri epatologici del Garibaldi Nesima a Catania e del Policlinico a Palermo da parte di un ente esterno. Questo passo rappresenterà un significativo miglioramento in termini di equità di cure e assistenza per tutti i siciliani.

Il percorso di certificazione è stato presentato da Caterina Cocuzza e Desiree Caudullo, rispettivamente epatologa e data manager dell’Arnas Garibaldi. Massimo Pinzani, direttore scientifico dell’Ismett di Palermo, ha evidenziato la capacità degli epatologi siciliani di lavorare insieme per eliminare le epatiti virali introducendo nuovi trattamenti, un’innovazione che li ha posizionati come pionieri in Italia.

Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare considerando che molte persone potrebbero essere affette da epatite C senza saperlo. Per questo motivo, è stata avviata una campagna di screening in Sicilia per individuare e trattare precocemente tali casi. Altri argomenti trattati durante il congresso includono la steatosi epatica, che colpisce un elevato numero di persone in Sicilia ed è una delle principali cause di malattia epatica cronica, cirrosi e cancro del fegato.

È importante essere consapevoli di queste patologie e intervenire in modo tempestivo. Il congresso ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie epatiche e ad accrescere l’attenzione da parte dei media. Nonostante la gravità dei dati epidemiologici, la consapevolezza sulla questione rimane bassa, un aspetto che rappresenta un serio problema considerando che tali malattie sono spesso asintomatiche e diagnosticabili solo in fase avanzata.

Le due giornate di dibattito hanno offerto l’opportunità di fare il punto sulla situazione attuale dell’epatologia, con relazioni scientifiche di grande valore e indicazioni su tecnologie innovative, nuovi farmaci e strumenti di Intelligenza Artificiale che stanno rivoluzionando l’approccio alle patologie epatiche. Queste innovazioni sono in grado di prolungare la vita e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da cancro del fegato.

Il commissario straordinario Giuseppe Giammanco ha sottolineato l’importanza delle innovazioni e delle nuove opportunità di assistenza offerte dall’Arnas Garibaldi, che si trova ad affrontare sempre più richieste di trattamento da parte di pazienti affetti da patologie epatiche. Le strategie di prevenzione condivise sono state al centro del dibattito, con un focus sulle relazioni di Maria Luisa Arpi e Gaetano Bertino, che hanno affrontato rispettivamente la gestione del diabete mellito nei pazienti con cirrosi e il trattamento dell’encefalopatia epatica.

Il congresso ha ricevuto un forte apprezzamento anche dai medici di base presenti, che hanno potuto approfondire le conoscenze su queste patologie e le relative strategie di gestione. In conclusione, l’evento ha confermato l’importanza della collaborazione e dell’innovazione nella cura delle malattie epatiche, offrendo nuove prospettive e soluzioni concrete per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

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