Libia, arrestato Giulio Lolli: ricercato per le truffe della Rimini Yacht

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E’ stato arrestato in Libia Giulio Lolli, l’imprenditore bolognese da sette anni latitante, ricercato dalla giustizia italiana per le truffe della Rimini Yacht, con due mandati di cattura internazionale, emessi dalla Procura di Rimini.

L’uomo è stato arrestato dalle forze speciali di deterrenza `Rada´, militari che dipendono dal Ministero dell’Interno libico. L’ex imprenditore nautico era già finito nelle carceri di Gheddafi da cui era stato liberato dalle milizie ribelli alle quali si era unito per qualche tempo.

In Italia accusato di associazione per delinquere e truffa

Lolli si trova nel carcere di Tripoli. A Rimini l’imprenditore è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e estorsione. L’imprenditore bolognese è considerato, il pirata della maxi truffa di Rimini Yacht, società che vendeva barche di lusso e che è fallita portandosi dietro un’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto importanti esponenti della Guardia di finanza, finanzieri legati alla P3 ed è arrivata a lambire perfino indagini riguardanti la ‘Ndrangheta.

In Italia, Lolli è accusato di una truffa milionaria, basata, sostanzialmente, sulla vendita degli stessi yacht ad acquirenti diversi. Oltre a questo avrebbe nascosto all’erario oltre 40 milioni di ricavi. Nel corso degli anni gli sono state sequestrate due ville, una a Pennabilli (Rimini) e l’altra a Casalecchio di Reno, per un valore di 2 milioni.

 

In Libia, dopo aver partecipato alla rivolta, era diventato uno dei luogotenenti delle forze speciali di sicurezza marittima del porto di Tripoli, guidate dal comandante Taha El Musrati, col compito dichiarato di fermare gli scafisti. Nel corso degli anni gli sono state sequestrate due ville, una a Pennabilli (Rimini) e l’altra a Casalecchio di Reno, per un valore di 2 milioni.

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