L’arte di disporre nomi e volti, dietro le locandine del cinema ci sono equilibri precari

L’arte di disporre nomi e volti, dietro le locandine del cinema ci sono equilibri precari

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Nomi e volti nelle locandine non corrispondono mai. Il perché è semplice. Seguono due ordini diversi. I personaggi sono disposti per importanza nei film, i nomi per importanza nella vita reale. Disporli male può creare litie screzi.

Un vero e proprio capolavoro di equilibrismo tra ripartizioni di potere e prestigio tra attori e nomi, necessità d’impatto grafico ed estetica generale. Un mondo a sé, dove si consumano drammi, dove l’autostima di un artista è messa a dura prova. L’importanza di un attore rispetto a un altro è messa così in evidenza e non si discute.

Il motivo

La posizione dei nomi non è lasciata al caso. Com’è evidente, non presenta nessuna correlazione con i volti e i corpi degli attori. Si segue, piuttosto, una classifica di importanza,che solitamente, riflette quasi del tutto quella dei pagamenti.

L’attore più famoso appare per primo: o più a destra o più in alto. Il secondo più importante sarà secondo, il terzo più importante sarà terzo, e così via. I più famosi litigano per apparire per primi e quando non si sa come scegliere, i grafici escogitano soluzioni da applausi.

Ma non basta: anche l’immagine conta, e gli equilibri dovranno rispettare anche il ruolo dei personaggi nella storia. Il protagonista va al centro, un filo a destra. La sua spalla a sinistra, poi la donna/compagna. A destra va il cattivo.

Le locandine

Il grafico dovrà tenere conto delle esigenze degli attori, della realtà della trama, della capacità delle locandine di attirare attenzione e raccontare parte della storia.

Maggiori chiarimenti vi saranno forniti dal video sovrastante l’articolo!

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