“Il mare del Lazio è il più inquinato d’Italia”, allarme per Legambiente

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“Il mare del Lazio è il più inquinato d’Italia”, lo dice Goletta Verde. La storica imbarcazione che da anni naviga sulla costa per denunciare le criticità ambientali non ha dubbi. Otto punti critici: da Tarquinia a Cerveteri, Ladispoli, Pomezia, Gianola a Formia. Le cause appaiono chiare: sversamenti illegali, depuratori malfunzionanti, traffico illecito di rifiuti.

La Legambiente Lazio si espone: “Chiediamo alle Capitanerie di Porto di avviare approfondimenti specifici su tutti questi canali attraverso i quali, vergognosamente, liquiami non depurati e sostanze nocive arrivano in mare anche e soprattutto nei pressi di spiagge molto frequentate, mettendone a rischio la bellezza insieme alla salute dei bagnanti”. E prosegue: “Capitanerie, che sono vero e proprio baluardo contro gli sversamenti illegali e non depurati, ma anche le amministrazioni comunali interessate alle quali chiediamo di agire velocemente per la salvaguardia del proprio litorale e, senza negare i problemi ormai più che evidenti, costruire un percorso di riqualificazione che passi principalmente dalla consapevolezza delle cause”.

Il presidente della Legambiente spiega che bisogna proteggere la costa laziale, come nell’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno: “Difenderla e valorizzarla sia ai fini turistici che di tutela della biodiversità, vuol dire aggredire e risolvere i problemi che sembrano insolvibili, come la depurazione dall’entroterra dei fiumi. A partire dal Tevere, i corsi interni devono tornare a essere veicolo di una buona risorsa idrica e del giusto apporto detritico e questo può avvenire solo facendo funzionare la depurazione e decementificando gli argini; in tal senso andrebbe nella giusta direzione l’istituzione del Parco Regionale del Tevere, strumento che la Regione Lazio può e deve mettere in campo, perché in grado di creare i presupposti necessari alla riqualificazione del fiume della capitale”.

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