Meloni amplia i fondi per le scuole paritarie, oltre a divieti e valutazioni.
Durante il Meeting di Rimini, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione che invita alla riflessione: “Sull’educazione non dobbiamo avere timore a trovare gli strumenti che garantiscano alle famiglie di esercitare pienamente la libertà educativa. L’Italia è l’ultima nazione dell’UE a non avere una vera parità scolastica. Credo sia giusto affrontare il tema senza pregiudizi ideologici”. Anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, aveva anticipato questo argomento, rivelando di averne discusso con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. La questione è attesa nella prossima legge di bilancio, alimentando domande e aspettative sul futuro dell’educazione in Italia.
Le Possibili Direzioni del Governo
Le parole di Meloni suggeriscono due ipotesi sui futuri interventi del Governo. La prima possibilità è una riforma strutturale del finanziamento del sistema scolastico, rivedendo la distribuzione delle risorse tra sistema statale e paritario, basata sul costo pro capite per studente. Questa sarebbe una vera rivoluzione, attesa da molti, specialmente dall’area cattolica e da gruppi come Comunione e Liberazione. Suor Monia Alfieri, sostenitrice di questo approccio, ha immediatamente espresso il proprio apprezzamento. Tuttavia, applicare un simile modello rappresenterebbe una sfida complessa e costosa.
