Militello piange l’addio al suo talento: Pippo Baudo, genio precoce.

Militello piange l’addio al suo talento: Pippo Baudo, genio precoce.

Portuso, classe 1937, ha poi aggiunto: “Dalla scuola media è stato sempre alto, direi che ha preso il volo. Se c’è una cosa da apprezzare è che lui non conosceva la presunzione e la superbia. Una persona di una signorilità immensa e sconfinata e di una cultura immensa. Con Pippo ci sentivamo spesso per motivi professionali perché io sono geometra e mi incaricò per una villetta in campagna. Ci sentivamo per l’andamento dei lavori. Quando veniva ci si incontrava sempre. E arrivando qui rimetteva i panni del militellese. Era affettuoso con tutti ed estroverso in maniera anche eccessiva. Conosceva tutti”.


Testimonianze di affetto e ricordi indelebili

Oltre a Portuso, numerosi altri concittadini hanno voluto condividere i propri ricordi di Pippo Baudo, tracciando un ritratto a tutto tondo di un uomo legato alle sue radici e sempre disponibile verso gli altri. Gianni Di Pasquale, carabiniere in pensione, ha raccontato: “Mio suocero era compagno di infanzia di Pippo. Me lo raccontava sempre: un’amicizia rimasta per sempre, quando si incontravano si abbracciavano. Era sempre molto gioioso. Io assistevo a queste scene e quasi mi meravigliavo”.

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