Nordio richiede la revoca dell’arresto del cittadino iraniano Abedini

Nordio richiede la revoca dell’arresto del cittadino iraniano Abedini

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Il ministro della Giustizia ha depositato la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Mohammad Abedininajafabadi, in base al trattato di estradizione tra USA e Italia. Le accuse di associazione a delinquere per violare leggi statunitensi non sono riconducibili al diritto penale italiano. Per quanto riguarda il supporto a un’organizzazione terroristica, mancano prove concrete. Si evidenzia solo che il cittadino iraniano ha svolto attività di produzione e commercio di strumenti tecnologici con possibili applicazioni militari. Il documento è stato depositato alla Corte di Appello di Milano.

Richiesta di revoca degli arresti per cittadino iraniano da parte del ministro della Giustizia

Il ministro della Giustizia Nordio ha depositato alla Corte di Appello di Milano una richiesta di revoca degli arresti per Abedininajafabadi Mohammad, cittadino iraniano. Tale decisione è motivata dall’articolo 2 del trattato di estradizione tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia, il quale stabilisce che le richieste di estradizione devono riguardare reati punibili secondo le leggi di entrambi i paesi. Nel caso di Abedininajafabadi Mohammad, le condotte ascritte non trovano corrispondenza nelle normative penali italiane, rendendo dubbia la possibilità di procedere con l’estradizione.

La prima condotta attribuita al cittadino iraniano, ossia “associazione a delinquere per violare l’Ieepa”, non è configurabile come reato in base alle leggi italiane. Inoltre, le accuse di “associazione a delinquere per fornire supporto materiale a un’organizzazione terroristica con conseguente morte” e di “fornitura e tentativo di fornitura di sostegno materiale ad un’organizzazione terroristica straniera con conseguente morte” non sono supportate da elementi probatori solidi. Al momento, emerge solamente che Abedininajafabadi Mohammad ha intrattenuto rapporti commerciali con il proprio Paese nel settore tecnologico con potenziali applicazioni militari, ma non esclusive.

La richiesta di revoca degli arresti evidenzia, quindi, la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse mosse contro il cittadino iraniano. La necessità di garantire il rispetto delle normative internazionali in materia di estradizione e di assicurare che le richieste siano correttamente motivate e sostanziate, è fondamentale per il rispetto dei diritti dell’imputato. La decisione del ministro Nordio riflette l’importanza di valutare attentamente ogni richiesta di estradizione alla luce dei principi di giustizia e legalità.

Richiesta di revoca degli arresti per cittadino iraniano depositata alla Corte di Appello di Milano

Il Ministero della Giustizia ha annunciato che il ministro Nordio ha depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Abedininajafabadi Mohammad. Secondo quanto specificato nella nota ufficiale, la richiesta si basa sull’articolo 2 del trattato di estradizione tra gli Stati Uniti e l’Italia, il quale stabilisce che l’estradizione può avvenire solo per reati punibili dalle leggi di entrambi i paesi coinvolti. In questo caso, non sembra esserci una corrispondenza tra le accuse rivolte al cittadino iraniano e le leggi penali italiane.

Le prime accuse di associazione a delinquere per violare l’Ieepa non sono applicabili nell’ordinamento penale italiano. Per le seconde e terze accuse, riguardanti l’associazione a delinquere per fornire supporto materiale a un’organizzazione terroristica con conseguente morte e la fornitura di sostegno materiale a un’organizzazione terroristica straniera con conseguente morte, al momento non ci sono prove concrete a supporto di tali accuse.

La difesa del cittadino iraniano sostiene che le attività svolte tramite le sue società, legate alla produzione e commercio di strumenti tecnologici con potenziali applicazioni militari, non costituiscono un crimine secondo le leggi italiane. Pertanto, la richiesta di revoca degli arresti si basa sul mancato rispetto dei criteri di estradizione tra gli Stati Uniti e l’Italia. Si attende ora la decisione della Corte di Appello di Milano in merito alla richiesta presentata dal ministro Nordio.

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