Precari chiedono giustizia a Leone XIV: ‘La scuola è carità, ma serve equità’
La frustrazione che proviamo è tangibile. Anni di incertezze lavorative hanno generato in noi un senso di mortificazione e di stanchezza che si ripercuote su tutto il nostro contesto familiare e sociale. Le famiglie degli insegnanti precari vivono quotidianamente una situazione di difficoltà economica e psicologica che influisce sulla qualità della vita di tutti noi.
Malgrado i sacrifici compiuti, la nostra dignità come lavoratori e cittadini non sembra essere riconosciuta. Abbiamo maturato anni di servizio, superato concorsi e affrontato onerosi percorsi di formazione, ma il diritto alla stabilizzazione professionale continua a rimanere un miraggio. Questa situazione alimenta non solo un clima di ansia, ma anche un disagio profondo nella comunità scolastica.
Il Ruolo Cruciale degli Insegnanti nella Società
In un periodo di crisi demografica e sociale, la precarietà che sperimentiamo contribuisce a una spirale di disillusione. La mancanza di stabilità nel lavoro degli insegnanti è un aspetto che pesantemente influisce sull’educazione delle nuove generazioni, portando a una diminuzione del benessere psicologico e sociale della società. Quella dei precari è una lotta per la dignità, una richiesta di riconoscimento e di stabilità che riteniamo sia indispensabile per il futuro del sistema educativo.
In una lettera pubblicata dal Ministero dell’Istruzione, è stato sottolineato che la qualità dell’insegnamento è essenziale per il progresso del Paese e per il benessere delle famiglie. Anche Papa Leone XIII, nella Rerum Novarum, sostenne l’importanza del lavoro dignitoso. Quei principi ci guidano quotidianamente nel nostro impegno.
