Proposta Avs: max 20 alunni per classe, 55mila firme in 100 giorni. Piccolotti: istruzione di qualità!
Iniziative di raccolta firme stanno proseguendo sia online sia attraverso banchetti in diverse piazze d’Italia. Il messaggio principale rimane chiaro: ridurre il numero di alunni per classe è una necessità urgente. La proposta di legge si allinea con il crescente consenso pubblico attorno all’importanza di un ambiente educativo meno affollato e più attento alle esigenze di ogni singolo alunno.
Le opinioni del Governo e degli esperti
Tuttavia, la posizione dell’attuale Governo contrasta nettamente con gli obiettivi di Avs. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha recentemente affermato che il numero di alunni per classe non incide significativamente sugli apprendimenti. Durante un evento organizzato da The European House Ambrosetti, ha dichiarato che le ricerche dell’Invalsi indicano che un rapporto basso tra docenti e studenti non migliora le performance scolastiche e, in certi casi, può addirittura peggiorarle. Questa affermazione ha suscitato un acceso dibattito tra educatori e legislatori.
L’ex ministro Patrizio Bianchi, pur provenendo da un’area politica nettamente più a sinistra, aveva espresso simili osservazioni durante il suo mandato. Secondo Bianchi, la questione delle “classi pollaio” è spesso esagerata, poiché le classi in Italia hanno in media meno di 20 alunni. La reale emergenza, secondo la sua analisi, sarebbe piuttosto la difficoltà nell’assegnare alunni alle prime classi delle scuole superiori, a causa di un sistema in cui i parametri di formazione delle classi sono rimasti invariati dal governo Berlusconi, con la Legge 133 del 2008.
