Raee e riciclo elettronico: come smaltire correttamente i rifiuti tecnologici in Italia
La differenza tra grandi e piccoli dispositivi è significativa. Per gli elettrodomestici di maggiori dimensioni, come frigoriferi o climatizzatori, il tasso di utilizzo dei servizi di ritiro è più alto, intorno al 55-61%. Per i piccoli elettrodomestici, come chiavette USB, bollitori o adattatori, la percentuale scende drasticamente al 23%. Questo disallineamento contribuisce a ritardare il raggiungimento dei target europei e aumenta il rischio di dispersione dei materiali preziosi contenuti nei dispositivi.
Comunicazione e informazione: un nodo cruciale
Molti italiani ignorano la normativa perché l’informazione è stata finora frammentata. Prima del 2024, la responsabilità di informare i consumatori era condivisa tra Comuni e rivenditori. La nuova versione del Decreto Legislativo 49 del 2014 ha introdotto l’obbligo per i sistemi consortili dei produttori di destinare il 3% dei ricavi totali in attività di comunicazione, pari a circa 6 milioni di euro all’anno. Questo impegno mira a sensibilizzare cittadini, rivenditori e comuni sull’importanza del corretto smaltimento e del riciclo dei Raee.
