Registro elettronico: più conflitti tra insegnanti e famiglie, alunni sotto pressione e controllo eccessivo.

Registro elettronico: più conflitti tra insegnanti e famiglie, alunni sotto pressione e controllo eccessivo.

Registro elettronico: più conflitti tra insegnanti e famiglie, alunni sotto pressione e controllo eccessivo.

La ripresa delle lezioni scolastiche in Italia segna anche il ritorno al registro di classe, che, dal 2012 grazie alla Legge n. 135, è diventato elettronico. Questo strumento, oltre a conservare il suo valore di atto amministrativo, offre numerosi vantaggi, come la possibilità di monitorare in tempo reale le presenze, le valutazioni, le comunicazioni, i compiti e le note disciplinari. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo all’eccesso di trasparenza e all’uso distorto che le famiglie possono farne.

Il parere degli esperti sul registro elettronico

Il pedagogista Daniele Novara, noto per il suo impegno nel campo dell’educazione e della gestione dei conflitti, ha espresso le sue riserve sul registro elettronico. In un’intervista rilasciata a Adnkronos il 12 settembre, Novara ha descritto lo strumento come “un indubbio elemento di malessere”, sostenendo che il registro si rivela più utile ai genitori che non agli studenti. Ha anche evidenziato il rischio di un “accanimento familiare”, dove i genitori controllano costantemente le performance scolastiche dei propri figli.

In questo contesto, Novara auspica un cambio di rotta: “È fondamentale tornare a un’alleanza educativa in cui si costruiscono impegni diversificati, piuttosto che un controllo continuo sulla frequenza scolastica”. L’idea di un rapporto collaborativo tra scuola e famiglia sembra essere sempre più necessaria per la crescita armoniosa degli studenti.


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