Rischio di Interruzione per i Tutor Coordinatori: La Critica Importanza della Continuità
Riforma del Reclutamento Docenti Tutor: Cosa Cambia?
Il recente Decreto Ministeriale n. 241 del 2 dicembre 2025 ha avviato un’importante riforma nel sistema scolastico italiano, introducendo la figura dei docenti Tutor per supportare i tirocinanti nei percorsi formativi da 36 e 60 CFU. Questa innovazione è stata promossa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e mira a qualificare ulteriormente il sistema didattico delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il reclutamento dei Tutor avverrà tra il personale di ruolo, con la selezione di coordinatori esperti che affiancheranno i tirocinanti durante il loro percorso formativo. Tuttavia, è fondamentale evidenziare alcune criticità emerse da questa nuova organizzazione, che potrebbero compromettere l’efficacia dell’insegnamento e creare disagi sia per gli alunni che per i docenti.
Le Necessità di una Riforma
Attualmente, i Tutor in carica, come nel mio caso, presentano una situazione piuttosto complessa. Alcuni di noi sono attivi dall’anno accademico 2023/2024, mentre altri inizieranno nel 2024/2025. La scadenza del nostro esonero è fissata al 31 dicembre 2025, ma i nuovi percorsi non inizieranno prima della fine di gennaio. Questa tempistica comporta il rischio di un rientro nelle classi di appartenenza dopo le vacanze di Natale, il che potrebbe portare a un’interruzione dei contratti dei docenti supplenti che ci sostituiscono. L’assegnazione dei Tutor è infatti quadriennale ma prorogabile, e risulta strettamente legata all’effettiva attivazione dei percorsi formativi, creando così una situazione di incertezza.
Questa flessibilità, sebbene utile nella teoria, si traduce in effetti nocivi per la continuità didattica degli studenti. Infatti, è prevedibile che il “balletto” dei docenti possa comportare disagi e confusione nelle classi interessate. Nel corso dell’anno accademico passato, quando sono rientrata in servizio l’8 gennaio, ho dovuto confermare che la supplenza tornasse alla collega che mi aveva sostituito. Tale situazione evidenzia la necessità di trovare soluzioni più strutturate per garantire una continuità del servizio educativo.
