Scuola senza smartphone: arriva il ‘professore tascabile’ per insegnamenti alternativi e innovativi.

Scuola senza smartphone: arriva il ‘professore tascabile’ per insegnamenti alternativi e innovativi.

Le sfide dell’alfabetizzazione digitale

Un’illusione comune è credere che un’esposizione costante agli schermi renda i ragazzi più competenti. Ma i dati raccontano una storia diversa. Secondo un’indagine ICILS 2023, il 14% degli studenti di terza media non raggiunge le competenze digitali minime, con picchi preoccupanti al Sud e nelle Isole. Inoltre, solo la metà dei quindicenni riesce a distinguere una notizia falsa da una fonte affidabile. Nel frattempo, i rischi legati all’uso della tecnologia aumentano: il cyberbullismo è in crescita (+12%), i casi di adescamento online tra i 10 e i 13 anni sono in aumento, e gli episodi di pedopornografia digitale segnano un incremento del 6%. Questi dati mettono in luce che la connessione, anziché educare, può isolare e disorientare.

Cosi, ci troviamo su un bivio culturale che non riguarda solo l’aspetto tecnico, ma è una questione fondamentale per il futuro della nostra società. Vogliamo una scuola che accompagni personalemente ciascun ragazzo nel suo percorso di crescita? Oppure accetteremo l’idea che l’educazione possa essere delegata a un telefonino intelligente, pronto a correggere e spiegare in tempo reale? Il pericolo è tangibile: una scuola che abdica alla sua funzione pedagogica diventa superflua. E a quel punto, è il cellulare a vincere, non perché sia intrinsecamente migliore, ma perché abbiamo smarrito il significato stesso di educare.


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