Solange Marchignoli: dalla violenza di un amore tossico a un difficile riscatto personale.
“Ho frainteso le manifestazioni di violenza come conseguenze delle sue dipendenze, pensavo di poter offrirgli una vita migliore,” ha spiegato con tristezza. Solange ha creduto che fosse possibile redimerlo, quando in realtà era solo prigioniera di una spirale distruttiva. La sua vita ha preso una piega tragica qualche mese fa, quando, durante un viaggio a Dubai, ha subito una violenza inaudita. Si è risvegliata in un ospedale con una mascella dislocata e nessun ricordo di come sia arrivata a quel punto. Ricorda solo che il suo ex le ha detto di essere caduta.
Visitando un ospedale a Milano, ha scoperto la verità: dodici viti in bocca e gravi interventi chirurgici. Oggi, non può più suonare il flauto, la sua passione, ma sta cercando di tornare a sorridere. Per la prima volta, ha mostrato i suoi occhi, lucidi e liberi da occhiali. La sua immediata risposta sui social media è stata travolgente, ricevendo numerosi messaggi di supporto da donne che si identificano con la sua storia. Il racconto di Solange non è solo quello di una vittima; è la storia di un’amica, di una vicina di casa, di una sorella.
Le esperienze come quelle di Solange giocano un ruolo cruciale nella sensibilizzazione verso il tema della violenza domestica. È fondamentale che le vittime si sentano accolte e supportate nella loro scelta di denunciare. Organizzazioni come Telefono Amico e Dianos, che si occupano di supporto alle persone in difficoltà, possono fornire risorse vitali per chi si trova in situazioni simili.
