Stipendi docenti e ATA inferiori: militari guadagnano 1.500 euro in più al mese.
Un altro fattore chiave è legato ai contratti pubblici, che negli anni ’90 hanno subito restrizioni significative, portando ad aumenti salariali limitati. Oggi, il gap di retribuzione rispetto agli altri settori pubblici è aumentato, passando dai 4.000-5.000 euro di dieci anni fa a una differenza quasi raddoppiata.
Recentemente, anche il rinnovo del CCNL 2022/2024 per Istruzione e Ricerca si prevede non porti miglioramenti sostanziali, con un incremento stimato del 6% che non basterà a colmare il divario, destinato a crescere ulteriormente nel tempo.
Un’opzione per migliorare la situazione sarebbe quella di esternalizzare la contrattazione per il settore scolastico, seguendo il modello adottato per altre categorie, come i magistrati e i docenti universitari. Tuttavia, un’intervento di questa natura richiederebbe ingenti investimenti, che spesso risultano inaccessibili per i governi attuali. Riconoscere la scuola come una vera priorità, e non solo a parole, sarà cruciale per una trasformazione duratura.
Secondo i dati provenienti dall’INPS, la spesa complessiva per il personale del pubblico impiego è già significativa, con 31 miliardi destinati ai dipendenti a tempo indeterminato e 6,5 miliardi per i precari. Un aumento retributivo per oltre un milione di insegnanti e personale ATA comporterebbe un impegno economico permanete di svariati miliardi, che dovrebbe essere giustificato da una visione di lungo termine sul rafforzamento della qualità dell’istruzione.
Fonti: Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS).
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