UN esperto denuncia l’aumento delle persecuzioni contro i difensori del clima in Europa.
Lawlor ha presentato i risultati del suo rapporto, evidenziando un aumento degli attacchi contro i cittadini che difendono i diritti umani legati ai cambiamenti climatici. Il rapporto rivela che i manifestanti non violenti di tutto il mondo sono stati accusati di reati come assemblea illegale, disturbo della quiete pubblica e persino finanziamento del terrorismo. Questa situazione crea un ciclo vizioso: la crisi climatica rimane irrisolta, i diritti umani sono a rischio e i difensori di tali diritti si sentono sempre più deterrenti nel farsi sentire.
Le Misure di Repressione in Europa
In Germania, ad esempio, gli attivisti del gruppo Letzte Generation (ora Neue Generation) affrontano accuse pesanti per “formare o partecipare a un’associazione a scopo criminoso”. Le loro azioni non violente, come piantare alberi su campi da golf e imbrattare jet privati, sono state etichettate come un crimine grave. Inoltre, il sito web del gruppo è stato chiuso e i suoi membri sono stati condannati a diversi anni di carcere.
Nel Regno Unito, la legislazione introdotta nel 2023 ha specificamente criminalizzato le tecniche pacifiche degli attivisti per il clima, stabilendo pene di sei mesi di carcere per chi si meraviglia ad oggetti. Le proteste che interrompono le “infrastrutture nazionali”, come impianti di petrolio e gas o aeroporti, possono portare a pene fino a un anno di prigione e multe illimitate.
