Scuola: la presunta deriva progressista è un mito. La realtà è molto diversa.

Scuola: la presunta deriva progressista è un mito. La realtà è molto diversa.

Scuola: la presunta deriva progressista è un mito. La realtà è molto diversa.

La “deriva progressista” nella scuola italiana: realtà o narrazione politica?

Negli ultimi tempi, l’espressione “deriva progressista” è diventata un cavallo di battaglia per le forze politiche che guidano il settore scolastico. Si afferma che la scuola, negli ultimi anni, sia stata influenzata da una deriva ideologica progressista.

Tuttavia, analizzando la storia della scuola italiana, emerge una difficoltà nel definire con precisione quali siano i fatti concreti e le riforme specifiche a cui tale affermazione si riferisce.

## Un viaggio nella storia delle riforme scolastiche

Per comprendere meglio l’evoluzione della scuola italiana, è utile ripercorrere le principali riforme degli ultimi decenni, analizzando se e come queste possano essere associate a una presunta “deriva progressista”.

### La riforma Moratti e le sue radici

Facendo un salto indietro di circa un quarto di secolo, incontriamo il ministro Berlinguer, artefice di due riforme significative: la riforma dei cicli scolastici e la legge sulla parità scolastica. Quest’ultima ha trovato consenso anche nei governi di centro-destra, che ne hanno incrementato i finanziamenti alle scuole paritarie. La riforma dei cicli, invece, fu abrogata tramite un emendamento inserito nella legge 53 del 2003, con cui il governo Berlusconi diede il via alla cosiddetta “riforma Moratti”.

Questa riforma si ispirava al motto delle “tre I”: Inglese, Internet e Impresa, principi guida per le prime Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati del 2004. [Fonte: MIUR – Archivio normative scolastiche].


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