Italia ultimo posto in Europa: FLC CGIL denuncia i tagli del Governo all’istruzione.
Italia e investimenti nell’istruzione: un confronto europeo
Il report “Investing in Education 2025” della Commissione Europea evidenzia come l’Italia, rispetto ad altri Paesi europei, faccia un investimento nettamente inferiore nell’istruzione. Secondo i dati di Eurostat 2023, la spesa per l’istruzione in rapporto alla spesa pubblica totale si attesta al 7,3%, ben al di sotto della media dell’Unione Europea, che è del 9,6%. Anche il rapporto tra spesa per l’istruzione e Prodotto Interno Lordo (PIL) è preoccupante: in Italia, questa percentuale è del 3,9%, mentre la media europea è del 4,7%. Questi dati pongono l’Italia all’ultimo posto tra i 27 Stati membri dell’Unione.
La FLC CGIL, sindacato dei lavoratori della conoscenza, ha denunciato la situazione critica della scuola pubblica italiana. Secondo il sindacato, il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, starebbe attuando misure che non solo sono ideologiche ma anche dannose per l’istruzione pubblica. Tra queste, citano lo smantellamento delle indicazioni nazionali, il divieto di utilizzo dei cellulari per scopi didattici, e l’introduzione di bonus e convenzioni per il personale. La situazione economica del personale docente è altrettanto grave: il rinnovo contrattuale previsto offre incrementi medi del 6% in tre anni, decisamente insufficiente rispetto a un’inflazione che ha raggiunto il 17%. Questo si traduce in una perdita media di circa 300 euro al mese per i docenti italiani.
