Critiche e dubbi sul Tfa: l’esperienza di una precaria tra sostegno e distrazioni.
Una docente siciliana di 46 anni ha condiviso la sua esperienza di precariato, esprimendo un profondo senso di frustrazione riguardo alla sua carriera e alla vita familiare. Ai microfoni di Fanpage, ha raccontato come la sua situazione la costringa a dover scegliere tra il lavoro e la sua famiglia.
Una Scelta Difficile per il Futuro della Famiglia
“Siamo costretti a lavorare lontano da casa, con uno stipendio inalterato. Investiamo tempo e denaro mentre i nostri sentimenti e la vita familiare ne risentono. Quando non otteniamo un’assegnazione, siamo costretti a lasciare la nostra vita o a trasportarla altrove, situazione non sempre praticabile,” ha dichiarato. La docente ha un bambino di 6 anni e un marito che frequentemente è lontano per lavoro. Ora, per affrontare questa complessa situazione, ha deciso di richiedere un congedo parentale, lasciando i suoi studenti a supplenza e compromettendo la continuità didattica.
Questa scelta non è stata semplice. La docente ha raccontato la sua storia, iniziando dal suo percorso formativo: “Dopo la laurea in Filosofia e l’abilitazione, ho cominciato a lavorare come supplente. In dieci anni ho sperimentato il precariato in tutta la provincia di Palermo. Ho partecipato a un concorso su base regionale, ma sono stata assegnata in provincia di Catania proprio quando ero in maternità,” ha spiegato.
