Pensioni legate ai figli: la soluzione urgente per la crisi demografica italiana
L’ex presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua sottolinea l’urgenza di affrontare la crisi demografica con scelte coraggiose, suggerendo di collegare la pensione al numero di figli. Questo concetto, presente già nella legge Dini del 1995, oggi risulta fondamentale per sostenere il sistema previdenziale a ripartizione, messo a rischio dal calo delle nascite e conseguente riduzione dei lavoratori e del Pil. Mastrapasqua propone un aumento significativo della pensione, fino a 800-1000 euro mensili, per chi ha più di due figli, rivolto a entrambi i genitori, per garantire una reale convenienza e invertire drasticamente la tendenza demografica.
Antonio Mastrapasqua: collegare la pensione al numero di figli per affrontare la crisi demografica
L’ex presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua sottolinea che legare la pensione al numero di figli non rappresenta una proposta azzardata. In un’intervista rilasciata all’Italpress, evidenzia come la crisi demografica attuale richieda interventi decisi. Già nella legge Dini del 1995 era prevista l’idea di riconoscere maggiori prestazioni previdenziali ai genitori in base al numero di figli, ma all’epoca questa soluzione rimase poco applicata, anche perché la situazione demografica non era così critica come oggi. I dati Istat più recenti mostrano un calo significativo delle nascite, con una diminuzione del 42,2% rispetto al 1995, rendendo necessarie scelte innovative per il sistema previdenziale e il welfare in generale.
Secondo Mastrapasqua, la crisi demografica mina la sostenibilità del sistema di welfare, a partire dalle pensioni. Il modello previdenziale italiano, basato sulla ripartizione, funziona come un patto tra generazioni: la pensione degli anziani viene finanziata dai contributi dei più giovani. Senza un adeguato ricambio generazionale, infatti, si avrà un calo della forza lavoro, un impatto negativo sul Pil e una riduzione delle risorse contributive che sostengono le pensioni. Per questo motivo è indispensabile invertire radicalmente il trend demografico per garantire stabilità e sostenibilità nel lungo periodo.
I bonus attualmente destinati alle famiglie con più figli sono strumenti utili, ma non sufficienti a risolvere il problema, spiega Mastrapasqua. Serve uno “shock” che renda veramente conveniente fare figli, attraverso una proposta innovativa che colleghi il gesto di mettere al mondo figli a un premio pensionistico consistente e strutturato nel tempo. L’idea è di incrementare la pensione mensile di 800-1000 euro per chi ha più di due figli, trasformando questo incentivo in un vero e proprio investimento a lungo termine, simile a un titolo di Stato trentennale non riscattabile prima della scadenza.
Mastrapasqua evidenzia che, mentre la legge Dini prevedeva un beneficio modesto solo per le madri, oggi bisogna ampliare la misura a entrambi i genitori. Entrambi devono poter beneficiare di un aumento significativo della pensione, pari almeno al 50% in più rispetto alla prestazione normale, per offrire un reale incentivo alla natalità e rafforzare il patto generazionale tra Stato e famiglie. Questa proposta si configura come un impegno concreto dello Stato per sostenere la natalità e garantire un futuro più solido al sistema previdenziale italiano.
Un Patto Generazionale Necessario: Pensioni e Natalità in Italia
ROMA (ITALPRESS) – L’ex presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua sottolinea l’importanza di legare la pensione al numero di figli, definendo questa idea “un’opportunità concreta”. Secondo Mastrapasqua, la crisi demografica impone scelte coraggiose e innovative. Ricorda che già nella legge Dini del 1995 era prevista una correlazione tra prestazioni previdenziali e numero di figli, ma quella misura era rimasta marginale e in un contesto temporale molto diverso, quando la demografia non rappresentava ancora un’emergenza così grave. I dati Istat recenti evidenziano come le nascite nel 2024 siano diminuite drasticamente rispetto al passato, marcando una sfida senza precedenti per il sistema previdenziale nazionale.
La crisi demografica influisce profondamente sul welfare, in particolare sulle pensioni: il sistema a ripartizione italiano funziona idealmente come un patto tra generazioni, in cui chi lavora finanzia le pensioni dei padri. Senza nuovi nati, diminuisce il numero di lavoratori, con conseguenze dirette sulla crescita del Pil e sulle risorse disponibili per le pensioni. Mastrapasqua insiste sulla necessità di invertire questa tendenza con misure forti, poiché il semplice mantenimento dello status quo mette a rischio l’intero equilibrio sociale ed economico del Paese.
I bonus attualmente disponibili per le famiglie numerose sono indispensabili, ma insufficienti a frenare il calo demografico. Serve uno “shock” che trasformi la scelta di fare figli in un vero e proprio investimento con un ritorno significativo e duraturo. Mastrapasqua propone un premio mensile di 800-1000 euro sulla pensione per chi supera due figli, una misura radicale pensata come un “Btp trentennale” che dia una sicurezza finanziaria concreta ai genitori nel lungo termine. È necessaria una crescita di almeno il 50% nella prestazione previdenziale, per ribadire un impegno serio e strutturale dello Stato verso le nuove generazioni.
Questa politica non deve riguardare solo le madri, come era previsto nella riforma Dini, ma entrambi i genitori. È il momento di dare a entrambe le figure genitoriali la possibilità di beneficiare di un sostanziale incremento nelle loro pensioni future, riconoscendo così il ruolo fondamentale che la famiglia svolge nel mantenimento e nello sviluppo del Paese. Solo con un patto generazionale forte e condiviso si potrà rilanciare la natalità e assicurare la sostenibilità del sistema previdenziale.
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