Contratto scuola: Fracassi (Flc Cgil) spiega le ragioni della non firma

Contratto scuola: Fracassi (Flc Cgil) spiega le ragioni della non firma

Contratto scuola: Fracassi (Flc Cgil) spiega le ragioni della non firma

Contratto Scuola 2022-2024: Le Parole di Gianna Fracassi

A distanza di qualche settimana dalla firma del contratto scuola 2022-2024, la segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista rilasciata ad Articolo33, il portale del sindacato. Le sue parole offrono uno spaccato significativo variegato delle motivazioni che hanno portato alla mancata firma del contratto.

Il Rinnovo del Contratto: Un’Analisi Critica

Fracassi non esita a definire il rinnovo del contratto come il risultato di una mancanza di dialogo tra il Governo e le organizzazioni sindacali. Ha sottolineato che l’esito è stato caratterizzato da una campagna politica volta a giustificare la scarsità delle risorse economiche destinate al settore scolastico. L’obiettivo del Governo, secondo la leader della Flc Cgil, è stato quello di suggellare la sufficienza delle risorse destinate al rinnovo, senza alcun confronto preventivo sui fondamentali economici del contratto.

“Le fake news diffuse da alcune organizzazioni sindacali e da diversi media, riguardanti le cifre e gli arretrati, verranno smascherate dal primo cedolino utile”, ha aggiunto Fracassi, lasciando intendere una profonda insoddisfazione riguardo alla narrazione ufficiale.

Questioni Economiche e Normative

La leader del sindacato ha poi affrontato il tema delle valutazioni economiche effettuate dalla FLC. Ha notato che, rispetto all’inflazione accumulata nel triennio, il Governo ha deciso di destinare risorse che coprono solo un terzo dell’inflazione reale, la quale ha superato il 17%. Questo ha portato a una discrepanza significativa in termini di aumenti salariali.

Frascassi ha evidenziato la scarsa attenzione dedicata alla parte normativa del contratto, che non ha ricevuto modifiche significative. “Il contratto attuale conferma quanto stabilito nel CCNL 2019-2021, che abbiamo firmato. L’aumento proposto si è rivelato insufficiente, con un mancato recupero di oltre 11 punti percentuali”, ha specificato.

L’analisi offre uno spaccato chiaro delle sfide economiche che il settore dell’istruzione deve affrontare. Si tratta di una situazione inedita: aumenti salariali inferiori all’inflazione, mai riscontrati in passato nei settori pubblici, e una serie di rinnovi contrattuali effettuati senza la validità temporale necessaria.


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