Giorgetti su Mps-Mediobanca: nessuna pressione o ingerenza dal Ministero dell’Economia

Giorgetti su Mps-Mediobanca: nessuna pressione o ingerenza dal Ministero dell’Economia

Giorgetti su Mps-Mediobanca: nessuna pressione o ingerenza dal Ministero dell’Economia

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha illustrato in Aula alla Camera la gestione della vicenda Mps-Mediobanca, sottolineando l’impegno a garantire un futuro stabile per l’istituto senza interferenze nei processi decisionali. Ha evidenziato il rafforzamento del valore della banca, cresciuto da 1,95 euro nel 2022 a oltre 8 euro nel 2025, grazie all’operato del management. L’Ops su Mediobanca è stata una decisione autonoma, mentre il Ministero ha rispettato gli impegni presi con la Commissione Europea in relazione alla perdita di controllo. La futura gestione della quota residua del MEF sarà valutata con una visione strategica.

Dichiarazioni del Ministro Giorgetti sulla Situazione di Mps e il Ruolo del MEF

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha riaffermato che tutte le interlocuzioni con i rappresentanti delle istituzioni e del settore creditizio sono state finalizzate a individuare soluzioni che garantiscano la stabilità futura dell’istituto, senza esercitare interferenze o pressioni sugli attori coinvolti né su chi detiene diritti di voto. Queste osservazioni sono state espresse nel corso dell’informativa urgente sulla questione Mps-Mediobanca tenutasi alla Camera.

Giorgetti ha sottolineato come il lavoro attento e strategico del management abbia consentito un consolidamento progressivo del valore della banca, elevandolo da un minimo di 1,95 euro durante l’operazione del 2022 a 5,52 euro nel novembre 2024, con una previsione di superamento degli 8 euro entro dicembre 2025. Questo miglioramento riflette un processo di valorizzazione che ha rafforzato l’istituto nel tempo.

Riguardo all’offerta pubblica di acquisto su Mediobanca, il ministro ha evidenziato che tale iniziativa è stata decisa autonomamente e che il MEF, in qualità di azionista, ha preso atto delle decisioni adottate dalla società, riconoscendone la logica sottostante. Nel corso della fase di uscita dal controllo della banca, il Ministero ha rispettato gli impegni presi con la Commissione Europea, un fatto confermato dalla composizione del Consiglio di Amministrazione, dove i cinque membri nominati dal MEF rispecchiano infatti quanto previsto per la perdita di controllo.

Per quanto concerne la quota residua del MEF, pari al 4,86% e il cui valore è naturalmente soggetto a variazioni ma rimane ampiamente superiore a un miliardo di euro, le decisioni future saranno prese in modo strategico e non meramente per necessità di liquidità. Il ministero si impegna inoltre a non presentare alcuna lista nel prossimo rinnovo del consiglio di amministrazione, nel rispetto degli obblighi europei sottoscritti.

Interventi del Ministro Giorgetti sulla situazione e il futuro di Mps e Mediobanca

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha illustrato in Aula alla Camera gli sviluppi della delicata vicenda Mps-Mediobanca, sottolineando come tutte le interlocuzioni con i rappresentanti delle istituzioni e del sistema creditizio siano state orientate esclusivamente a favorire assetti stabili e sostenibili per la banca, senza mai esercitare pressioni o indebite influenze sulle decisioni degli azionisti o dei detentori dei diritti di voto.

Giorgetti ha evidenziato il lavoro attento e strategico del management di Mps, che ha permesso un consistente rafforzamento patrimoniale e una valorizzazione significativa dell’istituto. Il valore delle azioni è passato da un minimo di 1,95 euro, registrato con l’operazione del 2022, fino a raggiungere quota 5,52 euro a novembre 2024, per poi superare gli 8 euro a dicembre 2025, evidenziando un percorso di crescita molto positivo.

Riguardo all’offerta pubblica di acquisto su Mediobanca, Giorgetti ha chiarito che si è trattato di una decisione autonoma da parte della società. Il Ministero dell’Economia, in qualità di azionista, ha preso atto delle scelte effettuate, apprezzandone la logica sottostante. Nel corso della fase uscita dal controllo diretto di Mps, il Ministero ha rispettato pienamente gli impegni assunti con la Commissione Europea, adottando una composizione del Consiglio di Amministrazione coerente con l’obbligo di non mantenere il controllo, come dimostrato dalla presenza dei cinque membri designati dal MEF.

Per quanto concerne la quota residua del 4,86% detenuta dal MEF, che rappresenta un valore superiore al miliardo di euro, ogni futura decisione sarà ponderata considerando una prospettiva strategica a lungo termine, piuttosto che una mera necessità finanziaria immediata. Il Ministero conferma anche che, in linea con gli obblighi europei, non presenterà alcuna lista di candidati per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Mps, mantenendo così un profilo di neutralità e rispetto delle normative comunitarie.

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