Acqua potabile in casa: manca a 2,1 miliardi di persone nel mondo

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’UNICEF rivelano che circa il 30% della popolazione mondiale, pari a 2,1 miliardi di abitanti, non possiede nella propria abitazione un accesso continuato e sicuro all’acqua potabile, mentre ben il 60% della popolazione (4,4 miliardi di persone) non ha accesso a servizi igienici adeguati.
Ogni anno 361.000 bambini al di sotto dei 5 anni muoiono a causa della diarrea. La carenza di servizi igienici e l’acqua impura sono collegate alla trasmissione di malattie come colera, dissenteria, epatite A e tifo.
Il rapporto, redatto dal Programma Congiunto di Monitoraggio dell’OMS e dell’UNICEF,  presenta la prima analisi a livello globale sulla disponibilità di acqua potabile e servizi igienici gestiti in modo sicuro

I più danneggiati gli abitanti delle aree rurali

Il risultato è che troppi abitanti del pianeta restano ancora esclusi da questi beni fondamentali, in particolare nelle aree rurali.
Sui 2,1 miliardi di persone che non hanno accesso domestico a un’acqua corrente e di qualità controllata, 884 milioni non possiedono neppure un accesso considerato basilare all’acqua potabile, ossia nel raggio di un tragitto di 30 minuti a piedi da casa.
Circa 263 milioni di persone devono camminare per oltre mezz’ora per attingere l’acqua da fonti esterne e 159 milioni bevono acqua non trattata da fonti di superficie come corsi d’acqua o laghi.
Dei 4,4 miliardi di persone privi di gabinetti adeguati e funzionanti, 2,3 miliardi non hanno neppure un accesso minimo: 600 milioni condividono latrine con altre famiglie, e ben 892 milioni – la maggior parte in aree rurali – defecano all’aperto. A causa della crescita della popolazione, la pratica particolarmente rischiosa per l’igiene della defecazione all’aperto sta aumentando nell’Africa Subsahariana e in Oceania.

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