Australia dà vita a un parco nazionale per proteggere 12.000 koala in pericolo.
Le conseguenze umane sono reali. Si stima che circa 300 posti di lavoro saranno persi, e i proprietari di segherie si sentono devastati. Brook Waugh, che gestisce una segheria familiare con 35 dipendenti, ha affermato: “Essere devastato è solo un eufemismo.” L’Australian Workers Union ha accusato il governo di mettere i desideri del “lobby verde” avanti ai lavoratori che rappresenta. Sono previsti pagamenti di continuità aziendale per i mulini interessati, con l’auspicio di reindirizzare le competenze verso impianti o altri settori.
Le prospettive economiche dell’abbattimento delle foreste native, tuttavia, sono incerte. Gli analisti notano che la corporazione forestale statale ha registrato perdite di decine di milioni di dollari e che i contribuenti sono stati costretti a sussidi. Attualmente, la maggior parte del legno in NSW proviene già da piantagioni. Uno studio recente ha affermato che spostare i sussidi interamente sulla produzione da piantagioni non causerebbe perdite nette di posti di lavoro, dato che le competenze dei lavoratori sono trasferibili.
