Bonus verde, ecco tutti i vantaggi del nuovo bonus di 600 milioni di euro

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Il nuovo bonus verde urbano del 36% vale 600 milioni di euro. Gli interventi riguarderanno soprattutto ville, villini e palazzi di pregio, ma anche normali condomini. Non è, però, la sola novità in arrivo. Cambia anche l’ecobonus del 65%, che sarà supportato da un nuovo fondo di garanzia pubblico e che non riguarderà più alcuni interventi, come la sostituzione di infissi e schermature e le caldaie a condensazione e a biomasse.

Il bonus verde

Il nuovo sconto, allora, sarà dedicato alla sistemazione a verde “di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni”. Quindi, soprattutto terrazzi, balconi, giardini condominiali. Anche giardini pensili e coperture, messa a dimora di piante e arbusti. La detrazione spetterà anche per le spese condominiali: anche in questo caso si applica il tetto massimo di 5mila euro per unità.

La stima sull’impatto del bonus verde

Tra le spese che sarà possibile recuperare ci sono anche quelle di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi. I pagamenti, come avviene già oggi, dovranno passare da bonifici speciali, mentre gli sconti fiscali saranno ripartiti in dieci quote annuali. Secondo le stime del Governo, questa misura agisce su un bacino potenziale di 1,2 miliardi di euro.

L’ecobonus

L’intervento sull’ecobonus della legge di Bilancio 2018 punta a migliorare il rapporto tra costi e benefici del meccanismo. Viene, quindi, prorogata fino al 31 dicembre del 2018 la detrazione del 65% per gli investimenti di efficientamento energetico di singole unità immobiliari, insieme allo sconto del 50% per le ristrutturazioni. Viene, invece, confermata la scadenza al 31 dicembre del 2021 per le detrazioni “pesanti” del 70 e 75%, dedicate agli investimenti strutturali, come il cappotto termico.

Il fondo di garanzia

Per rendere più utilizzabile il bonus, viene istituito un fondo nazionale per la concessione di garanzie sui prestiti finalizzati alle operazioni di riqualificazione energetica. La dotazione sarà di 50 milioni all’anno tra il 2018 e il 2020, ripartiti tra ministero dell’Ambiente e ministero dello Sviluppo economico. In questo modo le famiglie a basso reddito potranno accedere più facilmente ai prestiti bancari: con questi 50 milioni sarà possibile stimolare 600 milioni di investimenti.

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