Burger King chiede di fermare la proiezione nelle sale di It: “È concorrenza sleale”

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Dal 7 settembre il film horror  It, creato sull’idea di Stephen King, è uscito in Russia. Secondo Burger King, però, il pagliaccio demoniaco interpretato da Bill Skarsgard sarebbe “l’esatta copia” di Ronald McDonald, la mascotte del famoso fast food, McDonald.

Da quando lo scorso 7 settembre il film It è uscito nelle sale in Russia, l’invenzione letteraria di Stephen King tormenta anche Burger King e i pagliacci di professione. La divisione russa della catena di fast-food ha presentato un reclamo presso l’authority anti-monopolio “Fas” chiedendo che la pellicola sia bandita dalla Federazione.

Le motivazioni per It

Il demoniaco pagliaccio interpretato da Bill Skarsgard sarebbe “l’esatta copia” di Ronald McDonald, la mascotte del loro diretto rivale. Gli assomiglierebbe in tutto, “inclusa la gamma di colori e i palloncini con cui seduce i bambini”, si legge nella denuncia riprodotta dal quotidiano economico russo “Vedemosti”.

La somiglianza c’è. Non è un caso che su YouTube sia stata pubblicata una videoparodia “It – McDonald’s Edition” con Ronald nei panni di Pennywise in alcune scene del film. Tanto che il consiglio d’amministrazione dell’authority russa ha deciso di prendere il reclamo sul serio e fatto sapere che esaminerà la pellicola. “Non ci interessa il contenuto del film perché lo scrittore e il regista hanno la loro personale visione creativa di ogni personaggio”, ha detto a Ria Novosti, Andrej Kashevarov vicecapo di Fas. “Vogliamo solo determinare  se c’è davvero pubblicità occulta in violazione della legislazione russa”, ha precisato.

Benché il film diretto da Andy Muschietti abbia già incassato 14 milioni di dollari in oltre cento sale nella Federazione, Burger King Russia non è la sola ad aver protestato contro. La troupe teatrale di clown di San Pietroburgo “Komik-Trest” ne aveva chiesto il divieto già prima dell’uscita nelle sale. A loro Pennywise non piace perché denigrerebbe la loro professione.

La risposta

A gettare acqua sul fuoco è intervenuto il regista russo Aleksej Fedorcenko: “A questo punto, tocca censurare anche Saw e Non aprite quella porta perché infangano i boscaioli”.

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