Colpo di Stato Zimbabwe: l’esercito al comando di Harare

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Colpo di Stato Zimbabwe, l’esercito nega il golpe. L’allontanamento di Emmerson Mnangagwe, successore naturale di Mugabe, ha scatenato le ire del suo partito e delle forze armate. Quest’estromissione sarebbe andata in favore di Grace, moglie del presidente, che ambiva ad una posizione di potere. Il popolo, però, ritiene inadatta la donna a prendere il posto del marito.

I soldati dichiarano: “La loro sicurezza è garantita. Vogliamo rassicurare la nazione che sua eccellenza il presidente della Repubblica dello Zimbabwe e comandante in capo e la sua famiglia sono sani e salvi”, in risposta alle preoccupazioni mosse nei confronti del presidente novantatreenne Robert Mugabe e della moglie Grace.

Il comunicato è stato diffuso dalla radio nazionale occupata, la Voa e successivamente anche via internet. Harare è invasa dall’esercito ma non sembra regnare il caos, solo qualche affollamento davanti alle banche per il prelievo di somme di denaro. Gli Usa e il Regno Unito hanno invitato i loro cittadini a restare nelle case.

L’esercito ha bloccato le strade ma insiste nell’affermare che il problema principale non è Mugabe ma “i criminali attorno a lui”. Sono già stati arrestati, infatti, il ministro delle finanze Ignatius Chombo, che insieme a Mugabe voleva impedire l’ascesa del partito del vicepresidente Emmerson Mnangagwa e due suoi colleghi.

Colpo di Stato Zimbabwe: le cause

Il colpo di Stato in Zimbabwe sarebbe nato in seguito all’allontanamento di Emmerson Mnangagwe, il candidato naturale di Mugabe, estromesso a favore della candidatura di Grace, la moglie del presidente.

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La donna, impopolare nel paese e con una smisurata passione per lo shopping, tanto da avere affibbiato il soprannome di Gucci Grace, ha sposato Mugabe, più anziano di lei di 41 anni, dopo essere stata sua segretaria.

Dopo un’iniziale periodo di silenzio la donna si è messa in evidenza per la sua “lingua tagliente” e il carattere forte, le sue mire politiche spingevano verso la sostituzione del marito al potere. A tal proposito Mnangagwa si è così espresso: “Salutiamo e applaudiamo il coraggio della nostra Zdf che , in maniera decisiva ha respinto concessioni dell’ultimo da parte di un dirigente il cui unico obbiettivo era di creare una dinastia familiare. Una fase di transizione guidata dall’esercito spianerà ora la strada a un’elezione libera, corretta e democratica”.

L’esercito contesta le affermazioni su presunte violenze per le strade di Harare e afferma che le tre esplosioni avvertite ieri notte siano state dovute ad un’azione di difesa contro i criminali.

Colpo di Stato Zimbabwe: Mugabe agli arresti domiciliari

Dopo 37 anni di Repubblica presidenziale, Mugabe è agli arresti domiciliari.  L’esercito ha occupato le strade prossime al palazzo presidenziale, alla sede del Parlamento e ad altri edifici governativi. Le prime notizie su una possibile fuga in Namibia di Grace invece, moglie di Mugabe, sono state smentite.

Marco Cochi, africanista per il magazine di geopolitica Eastwest, si è espresso su quella che per lui è la problematica principale: “Mnangagwa è il male minore,in questo contesto: con ogni probabilità potrebbe portare delle riforme urgenti, in un paese dove la popolazione è esasperata dalla soffocante povertà e inflazione. C’è da sperare che l’evoluzione sarà pacifica, che l’attuale calma continuerà a dare da sfondo al cambiamento”.

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