Come distinguere il tremore fisiologico dal morbo di Parkinson: il ruolo del cervello nella tremarella

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Il dottor Piero Barbanti, docente presso il San Raffaele di Roma, è stato recentemente ospite del programma Uno Mattina per discutere del tremore fisiologico e del morbo di Parkinson. Durante l’intervista ha spiegato che il tremore fisiologico è considerato normale e ha fatto un interessante paragone: le persone che tremano poco, come i chirurghi, possono essere paragonate a una limousine, mentre coloro che tremano di più sono come un motore diesel.

Il dottor Barbanti ha poi continuato dicendo che le mani sono le parti del corpo che tendono a tremare più facilmente, poiché sono le più distanti dal corpo. Tuttavia, anche la testa, la mandibola, la lingua e il palato possono essere soggetti a tremore. È comune che il tremore si manifesti anche nell’apparato fonatorio, soprattutto negli anziani.

Ha inoltre aggiunto che il tremore può essere causato da vari fattori come il consumo eccessivo di caffè, stress o preoccupazioni, e che un lieve tremore può essere considerato normale. Tuttavia, ha sottolineato che in presenza di sintomi senza apparente motivo è consigliabile consultare un medico o un neurologo.

Il dottor Barbanti ha anche affrontato il tema dell’ansia e del tremore, spiegando che l’emozione può impacttare i muscoli dando origine al tremore. Ha suggerito che per capire se il tremore è cinetico si può fare la “prova della spirale”, disegnando una spirale e verificando se il tratto è lineare e la distanza tra le spire è uniforme.

Inoltre, ha menzionato che esistono condizioni come problemi alla tiroide o l’asma che possono causare tremore, ma ha specificato che il tremore essenziale è considerato benigno poiché non provoca disabilità.

Infine, ha parlato del morbo di Parkinson, spiegando che è caratterizzato non solo dal tremore, ma anche da rallentamento e rigidità. Ha sottolineato l’importanza di diagnosticare precocemente la malattia e ha menzionato che l’Intelligenza artificiale può essere di aiuto nella predizione e nel trattamento precoce della patologia. Ha concluso dicendo che una diagnosi precoce è fondamentale per trattare efficacemente la malattia e che l’età media di insorgenza del morbo di Parkinson è intorno ai 70 anni, ma può manifestarsi anche prima dei 50 anni.

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