Cosa implica avere zio Sam tra i principali azionisti di xLight, la startup tech?

Cosa implica avere zio Sam tra i principali azionisti di xLight, la startup tech?

Reazioni a Silicon Valley

Le reazioni a Silicon Valley non tardano ad arrivare, dove la mentalità libertaria è profondamente radicata. Durante l’evento annuale Disrupt di TechCrunch lo scorso ottobre, Roelof Botha di Sequoia Capital ha offerto con ironia quella che potrebbe essere considerata una delle affermazioni più significative dell’anno: “[Alcuni] dei più pericolosi termini al mondo sono: ‘Vengo dal governo e sono qui per aiutarti.’”

Altri investitori di venture capital hanno espresso preoccupazioni, seppur in modo più riservato, su cosa significhi per le loro aziende in portafoglio competere con startup sostenute dal Tesoro degli Stati Uniti. Inoltre, non è raro che rappresentanti del governo si trovino a partecipare alle riunioni del consiglio di amministrazione, portando a interrogativi su equità e competitività.

xLight, la startup del centro di questa sperimentazione, è un’azienda di quattro anni con sede a Palo Alto, in California, che sta cercando di realizzare qualcosa di realmente audace nella produzione di semiconduttori. L’azienda mira a costruire laser azionati da acceleratori di particelle, macchine delle dimensioni di un campo da football, capaci di generare fonti di luce più potenti e precise per la produzione di chip.


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