Dijsselbloem insulta i Paesi del Sud: tutti chiedono le sue dimissioni

Dijsselbloem insulta i Paesi del Sud: tutti chiedono le sue dimissioni

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Non si placa la polemica dopo le parole del ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem sui vizi dei popoli mediterranei relativi ad alcool e donne: “Il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem, riferendosi agli Stati del sud Europa, ha dichiarato che “Prima spendono tutti i soldi in alcol e donne e poi chiedono aiuto”. Una dichiarazione a dir poco infelice.

Parole che hanno sollevarto un polverone di polemiche a Bruxelles, dove i socialisti europei si chiedono se il politico sia ancora adatto a ricoprire il suo incarico.

Nell’intervista pubblicata dalla Faz, Dijsselbloem ha accusato i Paesi del Sud dell’Europa che hanno subito di più la crisi di scialacquare i propri soldi.

Dichiarazioni giudicate “vergognose” dal presidente del gruppo S&D nell’Europarlamento Gianni Pittella , che si chiede “come possa una persona che ha queste convinzioni essere ancora considerato adatto ad essere presidente dell’Eurogruppo”.

Le reazioni

Per Pittella, il politico laburista (alle prese con una difficile riconferma dal momento che il Pvda, il suo partito, è crollato al 5,7% nelle ultime elezioni) ha usato “argomenti discriminatori contro i Paesi del Sud Europa. Non ci sono scuse per l’utilizzo di un simile linguaggio, specialmente da parte di qualcuno che è considerato un progressista”.

Per gli eurodeputati del Movimento Cinque Stelle, invece, il politico olandese dovrebbe dimettersi: “Dijsselbloem rassegni immediatamente le dimissioni da presidente dell’Eurogruppo.

La visione di Europa Dijsselbloem è ben evidente nelle politiche di questa Unione: una presunta superiorità economia, morale e anche culturale, dei Paesi del Nord a danno di quelli del Sud.

A puntare il dito contro il presidente dell’Eurogruppo, anche l’ex premier Matteo Renzi: “Il Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha perso una ottima occasione per tacere – scrive in un post su Facebook. Penso che gente come Dijsselbloem, che pure appartiene al partito socialista europeo anche se forse non se ne è accorto, non meriti di occupare il ruolo che occupa. E prima si dimette meglio è. Per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee”.

“Se vuole offendere l’Italia lo faccia al Bar Sport sotto casa sua, non nel suo ruolo istituzionale” aggiunge l’ex segretario Pd.

Persino nel corso delle celebrazioni a Camere riunite per i 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha parlato – pur senza citare il fatto specifico – di un’Europa che “appare quasi ripiegata su sé stessa. Spesso consapevole, nei suoi vertici, dei passi da compiere, eppure incerta nell’intraprendere la rotta. Come ieri, c’è bisogno di visioni lungimiranti, con la capacità di sperimentare percorsi ulteriori e coraggiosi”.

La posizione dell’Ue

 

Una condanna arriva anche dal Bruxelles: in genere alla Commissione europea “non commentiamo i commenti, ma io non l’avrei detto e penso che sia sbagliato”.

Così la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager risponde, in conferenza stampa a Bruxelles, in merito alle dichiarazioni alla Faz del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem a proposito degli Stati del Sud Europa, cicale che a suo dire scialacquerebbero i propri denari per poi chiedere solidarietà alle ricche formiche del Nord .

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