Diritti di milioni di ettari restituite a comunità indigene grazie a legali ‘a piedi nudi’
Il lavoro della Tenure Facility ha mostrato uno sviluppo significativo. Dalla sua nascita nel 2017 scambiando un iniziale fondo di 1 milione di dollari, oggi ha raggiunto le cifre attuali grazie a investimenti strategici e a partnership forti. Ciò ha portato l’organizzazione a espandere il suo operato in 20 paesi. Sono oltre 44 le organizzazioni indigene e afrodiscendenti coinvolte nel processo, che si occupano di misurare e governare i territori per proteggerli da minacce esterne.
Royo ha discusso di come la tecnologia abbia un ruolo fondamentale in questo processo, spiegando che la mappatura dei territori tramite immagini satellitari e droni ha reso le operazioni più rapide e precise. “Ma è l’accordo comunitario sulle frontiere a dare legittimità a questi dati,” ha chiarito Royo, evidenziando l’importanza del coinvolgimento della comunità per garantire l’accettazione e l’efficacia delle mappature.
La creazione di piani di utilizzo della terra e lo sviluppo di relazioni solide tra comunità e governi rappresentano pilastri fondamentali per il successo dei progetti di protezione ambientale e diritti umani. Con l’obiettivo di raggiungere 60 milioni di ettari tutelati entro il 2027, attualmente la Tenure Facility sta raccogliendo risultati significativi in molti contesti. “Abbiamo raggiunto circa 34 milioni di ettari, e i progressi in Brasile sono particolarmente incoraggianti,” ha affermato Royo.
Per ulteriori dettagli sui progetti e le iniziative, puoi visitare il sito ufficiale della Tenure Facility e consultare il loro rapporto annuale che include storie pratiche e risultati concreti delle comunità sostenute.
Fonti:
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