Disagio degli alunni: cause dell’aumento e ruolo cruciale della scuola nell’affrontarlo.

Disagio degli alunni: cause dell’aumento e ruolo cruciale della scuola nell’affrontarlo.

Disagio degli alunni: cause dell’aumento e ruolo cruciale della scuola nell’affrontarlo.

Le Sfide Educative nel Mondo Contemporaneo

Oggi più che mai, le istituzioni scolastiche si trovano nel bel mezzo di sfide epocali. La rapidità dei mutamenti sociali, l’iperconnessione e la crescente fragilità emotiva degli studenti trasformano l’ambiente di apprendimento in un terreno complesso. Docenti e dirigenti avvertono questo spazio come un vero e proprio campo di battaglia. La scuola non è più solo il luogo dove si trasmette il sapere, ma diventa anche lo scenario principale in cui emergono crisi di adattamento e lacune nelle competenze socio-emotive degli allievi. In tali contesti, il comportamento problematico non deve essere considerato un semplice capriccio, ma piuttosto un segnale di richiesta d’aiuto che la scuola ha l’obbligo di decifrare.

Se avete mai percepito un’aula come un ring o un alunno problematico come un ostacolo, è tempo di una profonda riflessione. Il contesto scolastico rappresenta oggi un microcosmo delle ansie sociali, in cui le condotte disfunzionali si manifestano come sintomi di un sistema incapace di cogliere la vera essenza di ciascun individuo. È imprescindibile compiere un “salto di prospettiva”: l’allievo che si comporta in modo disturbante non è intenzionalmente oppositivo; è semplicemente privo delle competenze necessarie per comunicare il proprio disagio. La sua condotta è un linguaggio che attende di essere interpretato.


Il Ruolo del Docente nell’Educazione Contemporanea

L’intenzionalità educativa del docente non è un optional, ma una competenza fondamentale per superare la reazione punitiva, come ad esempio il classico “Smettila!”. È essenziale impegnarsi nella decodifica empatica, chiedendo “Cosa stai cercando di ottenere?”. Il vero educatore non è un giudice, ma un interprete delle necessità degli studenti, la cui missione principale deve essere quella di prevenire i comportamenti disfunzionali. La chiave per questo è l’analisi funzionale, che si concentra sulla scomposizione dei comportamenti problematici. È necessario identificare l’antecedente, ossia ciò che accade prima del comportamento, e la conseguenza che lo rinforza.

Le quattro forze che governano ogni esistenza includono la ricerca di attenzione, l’ottenimento di risorse (sia tangibili che attività preferite), l’evitamento di situazioni aversive e la gratificazione sensoriale. Pertanto, un comportamento problematico è un fenomeno che esiste solo nella nostra percezione; per l’allievo, è spesso una strategia efficace per affrontare le sfide nel contesto scolastico.

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