Dispersione scolastica in calo, ma il Sud Europa continua a soffrire.
La dispersione scolastica in Italia è un tema di rilevante attualità, con segnali di miglioramento che emergono dai recenti rapporti ufficiali. La relazione sugli Indicatori di benessere equo e sostenibile, presentata dal Ministero dell’Economia nel Documento programmatico di finanza pubblica, evidenzia tendenze significative. Secondo quanto riportato da ‘Il Sole 24 Ore’, il dato relativo all’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione rimane fermo al 9,8% nella fascia di età 18-24 anni. Questo valore rispetta l’impegno di ridurlo sotto il 10% entro il 2026, come concordato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con l’Unione Europea.
Proiezioni Future sulla Dispersione Scolastica
Le previsioni indicano che la dispersione scolastica in Italia rimarrà sostanzialmente stabile fino al 2026, con una leggera diminuzione prevista che porterà il dato al 9,7% nel 2027, per poi stabilizzarsi nel 2028. L’obiettivo è quello di raggiungere il target europeo del 9% entro il 2030. Questi sviluppi sono fondamentali, considerato l’impatto socioculturale e economico di una forza lavoro ben istruita.
