Donna carabiniere suicida a Siracusa: indagato il marito

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La procura di Siracusa continua a indagare sul suicidio della donna maresciallo dei carabinieri. La trentaduenne, nata a Latina, si è uccisa lunedì notte nella sua abitazione. È successo in provincia di Siracusa, in Sicilia. Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, la causa dell’estremo gesto sarebbe stata la gelosia, dopo l’ennesima lite con il marito poliziotto, di 45 anni.

Secondo le ultime indiscrezioni, gli investigatori avrebbero aggiunto il marito al registro degli indagati, per dargli l’opportunità di partecipare agli accertamenti tecnici. L’accusa pendente sul poliziotto è quella di istigazione al suicidio. Dopo l’autopsia, effettuata ieri, oggi verranno fatto ulteriori accertamenti dal reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Messina. Il colpo è stato sparato, intorno all’una di notte, nella camera da letto.

Servono ancora accertamenti per chiarire a pieno come si sia svolta la vicenda. Secondo la testimonianza del marito, la moglie, al termine di una lite, avrebbe preso l’arma di ordinanza e si sarebbe sparata in testa. L’uomo avrebbe provato a strappare la pistola dalle mani della moglie e, nel tentativo di farlo, pare sia partito un secondo colpo, che avrebbe colpito entrambi i coniugi alla gamba.

I due si erano sposati a maggio dell’anno scorso, dopo che lui aveva divorziato dalla prima moglie, con cui aveva avuto un figlio, oggi quattordicenne, che viveva in casa con il padre e la donna suicida. L’adolescente era in casa al momento dell’accaduto, si trovava al piano di sopra, nella sua stanza. I funerali si sono svolti ieri.

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